Deputata La Rocca insultata da Cuffaro, parla e si commuove: “sono indignata”
La deputata è intervenuta nel corso del dibattito sulla relazione dell'antimafia all'Ars
Prendendo la parola dal pulpito di sala d’Ercole, dove è in corso il dibattito sulla relazione annuale dell’attività svolta dalla commissione Antimafia regionale, la deputata di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo si è commossa commentando le intercettazioni e gli insulti ricevuti da Totò Cuffaro nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo che ha chiesto l’arresto dell’ex governatore siciliano per associazione a delinquere, corruzione e turbativa.
“Ringrazio per la solidarietà ricevuta dal presidente dell’Antimafia Antonello Cracolici e dai gruppi parlamentari”, ha detto La Rocca Ruvolo. “Le cronache di oggi fanno emergere uno spaccato che riportano le lancette indietro e sconfina in un delirio di onnipotenza. Ogni segmento della vita politica di questa regione deve essere controllata, questo emerge dalle intercettazioni, ma non tutti siamo controllabili. A questo quadro squallido si aggiungo le offese squallide rivolte alla sottoscritta, sottolinea La Rocca Ruvolo. Essere maschi non vuol dire essere sempre Uomini. Usare un linguaggio scurrile per definirmi pensando di poter affermare la propria forza denota una povertà ed una mancanza di spessore umano e sottolinea l’idea che dando ad una donna certi appellativi si possa sfinire, tirando in ballo anche il consorte, sempre garbato nei modi e nel linguaggio, che non ha mai chiesto nulla e non può entrare nei paradigmi e la miseria in cui si vorrebbe cacciare”, continua La Rocca che ha difeso la correttezza del marito, anche lui citato da Cuffaro nell’intercettazione che ha creato sdegno tra i parlamentari. “Mio marito ha sempre lavorato per una sanità pubblica in modo diverso da come facevano i protagonisti di questa indagine, una lobby affaristica. Sono indignata, per il contenuto, il tono, per la peggior cultura dell’odio sessista che trapela. Come fa ad essere marito, padre, nonno? Come fa a tenere il rosario tra le mani e il rancore nella testa? Che controsenso, che ipocrisia. Sono parole di chi pensa che questa terra non può cambiare e ne risorgere, ma preferisce isolare chi a questa mentalità non si piega”, continua la deputata e sindaco di Montevago. “Tutto ciò che sta succedendo in questi giorni mi porta alla memoria il narcisismo da rispecchiamento, un riflesso limpido in superfice ma sdeformato da una luce falsa, in essa rispecchia una politica siciliana fatta di clientelismo, di dipendenze, e fatta del culto dell’uomo forte dove il consenso era merce di scambio”, ha concluso la Rocca Ruvolo in seduta Ars.


