Agrigento

Agrigento, Caltanissetta ed Enna più pensionati che lavoratori, la Cisl chiede un patto di responsabilità territoriale 

Ad Agrigento, 93ª posizione nella graduatoria nazionale, si contano 147.525 pensioni e 126.005 occupati

Pubblicato 1 ora fa

I dati elaborati dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre (rapporto pubblicato recentemente e riferito all’anno 2024, fonti Inps e Istat) confermano la criticità strutturale delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, dove il numero delle pensioni erogate supera quello degli occupati.
I nostri territori rivestono posizioni al di sotto della metà della classifica in particolare ad Agrigento (93ª posizione nella graduatoria nazionale) si contano 147.525 pensioni e 126.005 occupati (saldo –21.520); a Caltanissetta (86ª) 83.050 pensioni e 68.388 occupati (saldo –14.662); ad Enna (75ª) 56.938 pensioni e 49.268 occupati (saldo –7.670). Nel complesso delle tre province si registra un saldo negativo di 43.852 unità: ciò significa che, in questi territori, i pensionati sono sensibilmente più numerosi degli occupati. E il trend, nei prossimi anni, potrebbe ampliare ulteriormente il divario.
«Questi numeri non sono solo statistiche – afferma la segretaria generale Carmela Petralia – ma la fotografia di un territorio che rischia di reggere sempre più sulle spalle dei pensionati un sistema economico debole e frammentato. Se il numero delle pensioni cresce più velocemente di quello degli occupati significa che si restringe la base produttiva, si riducono i contributi versati e aumenta il peso delle prestazioni sociali. È un campanello d’allarme serio per la sostenibilità complessiva del sistema e per la tenuta delle nostre comunità.»
«Dove aumentano i pensionati e diminuiscono i lavoratori – prosegue – crescono lo spopolamento, la precarietà, il lavoro nero, la fuga dei giovani e delle competenze. Non è e non deve diventare una contrapposizione tra generazioni: al contrario, è la prova che senza lavoro stabile, regolare e di qualità non si garantisce il presente e il futuro di nessuno, nemmeno dei nostri anziani.»
La Cisl Agrigento Caltanissetta Enna ribadisce l’urgenza di creare strategie condivise di politiche territoriali che vadano verso un patto di responsabilità per l’occupazione, coinvolgendo istituzioni di livello comunale e provinciale, parti sociali, associazioni datoriali, mondo della scuola e dell’università e terzo settore.
Un patto – sottolinea Petralia – «fondato su obiettivi concreti: utilizzo trasparente ed efficace di tutte le risorse a disposizione (PNRR, FSC, FESR, ZES) a favore di progetti ad alta intensità occupazionale, favorendo il potenziamento di infrastrutture materiali e digitali che rendano attrattivi i nostri territori, politiche industriali che valorizzino le filiere locali, aprendo un dialogo anche con le Università e gli ITS per promuovere percorsi professionalizzanti legati alle potenzialità del territorio (agroalimentare, energia, cultura, edilizia green), contrasto al lavoro irregolare, promozione dell’occupazione giovanile e femminile».
«È più che mai necessario – aggiunge – nelle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna puntare sulla partecipazione delle comunità e avviare azioni concrete e condivise su lavoro, servizi, scuola, cultura e sviluppo locale, senza dimenticare politiche di welfare rivolte alle persone anziane e fragili. Senza interventi strutturali e coordinati, il rischio è di piombare ancora di più nella desertificazione sociale ed economica. E quindi c’è necessità di lavorare sul potenziamento della sanità pubblica – soprattutto nei presìdi territoriali e per la medicina di prossimità – rafforzare i trasporti pubblici tra i comuni e verso i poli sanitari, avviare un piano di promozione turistica e sostenere progetti culturali territoriali come strumento di sviluppo e inclusione».
«Come Cisl – conclude – continuiamo a credere nella via della concertazione e del dialogo sociale, affinché questo squilibrio tra pensioni e occupati non diventi la normalità.»

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