Mafia, chieste 5 condanne nel processo di appello “Hesperia”
Contro affiliati e fiancheggiatori di Cosa nostra a Marsala, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Paceco e Partinico
Il procuratore generale della Corte d’appello di Palermo ha chiesto la conferma di cinque delle sette condanne emesse il 23 luglio 2024 dal Tribunale di Marsala nel processo con rito ordinario scaturito dall’operazione antimafia dei carabinieri “Hesperia”, che il 6 settembre 2022 vide finire in carcere o ai domiciliari presunti affiliati e fiancheggiatori di Cosa nostra a Marsala, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Paceco e Partinico.
Pur riqualificando alcune imputazioni in reati meno gravi e in qualche caso escludendo l’aggravante del metodo mafioso, lo scorso anno il tribunale ha inflitto sette anni di carcere al 52enne marsalese Stefano Putaggio, agente immobiliare, ex attivista del M5S, processato per estorsione a un imprenditore che si era aggiudicato, per circa 400 mila euro, un immobile a un’asta giudiziaria. Il pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova aveva invocato 10 anni. In aula la presunta vittima di estorsione, l’agente di commercio Giuseppe Sturiano, ha negato, però, di aver subito pressioni. A sei anni era stato condannato Vito De Vita, di 47 anni, nel frattempo tornato in libertà, accusato della cessione di una partita di droga per 1.300 euro; a cinque anni ciascuno Riccardo Di Girolamo, di 46, e Filippo Aiello, di 77; a tre anni e mezzo Lorenzo Catarinicchia, di 44, anche loro tutti di Marsala. Infine, a un anno e tre mesi ciascuno, con pena sospesa, Nicolò e Bartolomeo Macaddino, di 64 e 60 anni, di Mazara del Vallo, imprenditori del settore ittico, per i quali l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso è stata derubricata in quella meno grave di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, confermando però l’aggravante.
Per questo i difensori Giuseppe De Luca e Giuseppe Tumbiolo hanno fatto ricorso, sostenendo l’assenza del metodo mafioso. E oggi il Pg della Corte d’appello ha accolto questa tesi, chiedendo l’assoluzione dei due Macaddino per assenza di querela delle presunte vittime.


