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Uccise i genitori a colpi di mannaia, chiesti 23 anni di carcere per Sedita

L’uomo, al quale è stato riconosciuto in vizio parziale di mente, uccise i genitori con oltre 40 colpi di mannaia nel giorno di Santa Lucia del 2022 a Racalmuto

Pubblicato 1 ora fa

La condanna a 23 anni di reclusione più altri tre da scontare in una residenza sanitaria che accoglie gli autori di delitti efferati affetti da disturbi mentali. La procura generale di Palermo ha chiesto la conferma del verdetto di primo grado nei confronti di Salvatore Gioacchino Sedita, il trentasettenne che nel giorno di santa Lucia del 2022 uccise entrambi i genitori – Giuseppe Sedita e Rosa Sardo – con oltre quaranta colpi di mannaia in un appartamento a Racalmuto. Il processo è in corso davanti la prima sezione della Corte di assise di appello di Palermo, presieduta dal giudice Sergio Gulotta, e questa mattina hanno discusso i legali della difesa – l’avvocato Ninni Giardina per l’imputato – e della parte civile con gli avvocati Giuseppe Barba, Giuseppe Zucchetto, Giuseppe Contato, Silvia Mantione e Filomena La Vecchia. Il prossimo 18 dicembre è attesa la sentenza. 

Lo scorso anno la Corte di assise di Agrigento ha condannato Salvatore Gioacchino Sedita a 23 anni di reclusione più altri 3 da scontare in una Reims. All’imputato è stato riconosciuto un vizio parziale di mente poiché “capace di intendere e volere al  momento dei fatti pur se tale capacità era in qualche maniera grandemente scemata e che quindi tali reati devono essere sì attribuiti quale suo fatto volontario e consapevole anche se in suo favore deve operare la circostanza attenuante”. Un aspetto, questo, centrale per l’esito del processo. Se infatti non ci sono mai stati dubbi su chi fosse il responsabile del massacro –  con un quadro probatorio lineare, testimonianze coerenti, l’assenza di attendibili alternative e  prove scientifiche schiaccianti – lo stesso non poteva dirsi sulle condizioni psichiche dell’imputato. Una persona con evidenti problemi e un passato caratterizzato da violenza, tossicodipendenza e abusi. Al momento dell’arresto disse che ad avere ucciso i genitori era stato un demone. Al processo, invece, rivelò che le vittime non erano i suoi reali genitori e che lui stesso fosse un’altra persona. Per questo motivo, nel corso del processo di primo grado, sono state disposte più perizie psichiatriche per accertare l’eventuale capacità di intendere e volere di Sedita. 

Il giorno di santa Lucia del 2022 rimane ancora oggi impresso non soltanto nella piccola comunità di Racalmuto. Giuseppe Sedita e Rosa Sardo erano persone semplici, stimate che avevano condiviso una vita insieme. Da anni però subivano soprusi e minacce da parte del figlio, sfociate poi in un massacro. Marito e moglie stavano pranzando, la tavola era apparecchiata per tre. Oltre quaranta i colpi di mannaia sferrati dal figlio. A chiamare i carabinieri è stata una delle figlie, avvisata da un vicino di casa.

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