Blitz di Faraone all’ospedale di Sciacca: “la nuova astanteria chiusa per mancanza di medici”
Prosegue il tour del deputato di Italia Viva all'interno degli ospedali della Sicilia
“L’astanteria del Pronto soccorso di Sciacca è nuova di zecca. Inaugurata a marzo, lucida, moderna, pronta per accogliere i pazienti e alleggerire il reparto di emergenza. È costata soldi pubblici, tagli di nastro, sorrisi ufficiali. Poi, senza rumore, è rimasta chiusa. Mai aperta. Per un motivo semplice e devastante: mancano i medici”. È questo che emerge dal blitz fatto al Pronto soccorso di Sciacca, da parte del deputato di Italia Viva Davide Faraone, un controllo sul campo, vero, concreto, in mezzo ai pazienti e agli operatori sanitari.
“Il Pronto soccorso è in sofferenza. Manca circa un terzo del personale. Per rendere operativa l’astanteria servirebbero almeno altri quattro medici. Molti di quelli oggi in servizio sono specializzandi o gettonisti: professionisti disponibili e competenti, ma costretti a reggere un reparto che non può stare in piedi solo con sacrifici individuali”, continua Faraone. “La nuova rete ospedaliera regala a Sciacca 35 posti letto in più. Così, sulla carta, si passa da 236 a 271. Ma senza persone quei letti restano arredamento sanitario, scenografia. E ciò che è ancora più grave è che a questo aumento non corrisponde un piano di assunzioni: più letti, zero camici in più. È la sanità dei numeri finti. Alle criticità del pronto soccorso si aggiunge il paradosso delle liste di attesa: per una RM o una colonscopia i cittadini di Sciacca spesso devono attendere mesi o spostarsi altrove. Un ospedale potenziato nei documenti, ma non nelle prestazioni reali. Intanto, dice Faraone, dal governo si continua a raccontare una favola. Giorgia Meloni e il ministro Schillaci ripetono che “la sanità va meglio” e che “stiamo investendo come mai prima”. Lo dicono nei talk show e nei comunicati patinati. Ma a Sciacca, come in tanti altri ospedali italiani, gli investimenti esistono solo nei muri. Mancano le persone. Mancano i turni. Mancano i medici e gli infermieri. I letti aumentano, i camici diminuiscono. Eppure, dentro questo sistema che scricchiola, c’è ancora qualcosa che funziona: la dignità e la professionalità del personale sanitario. Sono loro l’ultimo baluardo contro il collasso. Ma non possono sostituire la politica. Una astanteria chiusa non è un dettaglio tecnico: è il simbolo di un modello che preferisce l’apparenza alla realtà. Sciacca oggi è questo: un ospedale potenziato solo sulla carta, abbandonato nella vita vera”, ha concluso.




