Agrigento, arresto Di Giovanni: le reazioni
Sull'arresto del comandante della Polizia Locale interviene il Pd, Ida Carmina e il Codacons
Sono tante le reazioni dopo l’arresto del capo di Gabinetto del Comune di Agrigento Gaetano Di Giovanni comandante della Polizia della Polizia Municipale. L’arresto è stato eseguito nella notte dai militari dell’Arma di Partinico e dai Carabinieri della stazione di Raffadali.
Tra le note Ida Carmina, deputata del M5S, il Pd circolo d’Agrigento e il Codacons Agrigento, Italia Viva e Michele Sodano.
“La Sicilia come zona franca e in mano a burocrati e a cooperative sociali che sistematicamente agivano con atti corruttivi e si facevano gioco delle pubbliche amministrazioni nell’ affidamento dei servizi di cura e assistenza per i disabili gravi, fatti inqualificabili da condannare senza se e senza ma. Ringrazio per il lavoro brillante gli organi giudiziari per aver fermato una macchina delittuosa. Rispetto ad accadimenti che “squassano“ la nostra Penisola da Nord a Sud, in questi giorni, la politica non può girarsi dall’altra parte, rimanere indifferente, come assuefatta ad un sistema marcio, come se si fosse davanti a piccoli reati bagatellari, ma deve dare voce ad una questione etica che appare irrisolta, nonostante i proclami di rispetto della legalità.Insisterò che sia fatta piena luce sugli accadimenti e sui coinvolgimenti al fine di garantire i cittadini onesti della nostra isola che non si piegano a logiche di clientele e di corruzione e reclamano diritti, non chiedono favori”, commenta così Ida Carmina l’inchiesta portata a termine dai carabinieri su un presunto giro di corruzione in concorso e tangenti, perpetrata a danni dei disabili gravi che ha indignato il popolo siciliano. “Dalle prime notizie, dopo i fatti incresciosi di qualche giorno fa con la compravendita di voti a Palermo con l’arresto di un ex consigliere comunale dei Fratelli d’Italia, quest’ altra vicenda apre un quadro desolante per i soggetti coinvolti come accusati e come persone offese in un settore quale i servizi sociali nei comuni a cui sono affidati gli anziani, i soggetti più fragili come i disabili gravi. Un quadro di sistemi opachi e perversi che condizionano negativamente il mondo del sociale e la burocrazia. Purtroppo non è la prima volta che il Comune di Agrigento, finisce sotto i riflettori, vedi le condanne sul caso Suv e i centri estivi, e gli agrigentini onesti non meritano questo danno all’immagine di una Città che vanta il titolo di “Agrigento Capitale della Cultura 2025”.L’arresto del Dirigente e Capo di Gabinetto Gaetano Di Giovanni merita un approfondimento politico perché ferme restando tutte le garanzie per l’indagato, l’Amministrazione deve dare parole di trasparenza e di chiarezza. Un ringraziamento in particolare alla Procura di Palermo e ai Carabinieri che hanno smascherato un sistema delittuoso con gravi accuse a carico di indagati ed arrestati: associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e peculato”, ha concluso la deputata nazionale del M5S.
“Le misure cautelari eseguite questa mattina a carico, tra gli altri, dell’oggi dirigente della polizia municipale e allora dirigente dei servizi sociali del comune di Agrigento, Gaetano Di Giovanni, lasciano sgomenti”. A dirlo, in una nota, è la deputata del Partito democratico Giovanna Iacono. “È grave sia per le ipotesi accusatorie dai carabinieri e dalla Procura di Palermo, sia perché l’intera vicenda, qualora confermata nelle opportune sedi, rivelerebbe uno spaccato di corruzione trasversale che interessa mezza Sicilia – continua Iacono -. Una vicenda allarmante anche perché rivela come oggi un burocrate possa, secondo l’accusa, piegare le regole a proprio piacimento a danno di tutte e tutti e che riguarda tra l’altro appalti per l’erogazione di servizi a minori, anziani e disabili, categorie che più di altre meritano attenzione e tutela.
Ringrazio la Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, per il lavoro svolto e i carabinieri, sono fiduciosa nell’attività che la magistratura porterà avanti, auspicando che possa fare piena luce su ogni aspetto della vicenda e chiarire e accertare ogni responsabilità. Da parlamentare – conclude Iacono – ritengo che questa vicenda ci consegni la necessità di normative più stringenti, nuove e più trasparenti procedure per le gare della pubblica amministrazione, ma, anche, più attenzione da parte della politica nelle procedure di selezione degli incarichi dirigenziali”.
Il Codacons esprime profonda preoccupazione per l’arresto che ha riguardato il Capo di Gabinetto nonché comandate della Polizia Locale del Comune di Agrigento. “Noi avevamo denunciato tutto già nel 2021 chiedendo anche un intervento ispettivo al ministro e di essere uditi dalla “Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia” anticipando lo spaccato che oggi viene fuori per un intervento della Procura di Palermo anche se noi da quella data abbiamo denunciato più volte il tutto alla Procura Agrigentina. Questi atti illeciti minano la fiducia nell’amministrazione pubblica e danneggiano i cittadini che dipendono dai servizi sociali. Oggi alla luce degli arresti e dell’arresto del Dirigente del Comune di Agrigento. Siamo tornati a chiedere formalmente un’indagine approfondita sul comune di Agrigento alle autorità competenti, inclusi il Ministro dell’Interno, il Prefetto, il Presidente della Regione Siciliana, la Commissione Antimafia siciliana e l’Assessore Regionale alle Autonomie Locali. Chiediamo trasparenza totale e offriamo la massima collaborazione e cooperazione per assicurare che simili episodi non si ripetano, abbiamo chiesto di essere anche uditi dalla commissione antimafia e corruzione negli enti locali presieduta dall’Onorevole Cracolici. In particolare, il Codacons ha da sempre denunciato ciò che accadeva all’interno del distretto D1, di essere a conoscenza di ben chiari reati amministrativi perpetrati all’interno della Assemblea dei sindaci del citato Distretto D1 Agrigento composto dai comuni di, Agrigento (comune capofila), Aragona, Comitini, Favara, Joppolo Giancaxio, Porto Empedocle, Realmonte, Raffadali, Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro, Siculiana;
e del comune di Agrigento. Chiediamo oggi al sindaco Miccichè di riflettere sulla sua posizione, sindaco (sarebbe facile dire che ti avevo avvisato) cosa state facendo da 3 anni al comune contro la corruzione se avete permesso solo qualche giorno fa ad un condannato dalla corte dei conti, persona molto chiacchierata(oggi tutto viene confermato dalle accuse della procura di palermo) di tornare a capo dell’ufficio di gabinetto e della polizia locale ? le nostre denunce prima o poi arriveranno come i nodi al pettine, Agrigento non può essere amministrata come lo state facendo voi con commistioni alquanto discutibili, noi Continueremo a vigilare e denunciare lavorando per garantire la trasparenza e l’integrità nelle istituzioni locali, affinché i cittadini possano avere fiducia nel sistema e nei servizi pubblici a cui accedono”.
“Il Sindaco di Agrigento continua a fallire nelle sue scelte politiche/ amministrative.Risultati mortificanti, nomine inopportune, fallimentare la sua azione di governo. Ne prenda atto e faccia un gesto di responsabilità e di amore verso la sua Città e per i suoi cittadini. Crediamo che la giustizia debba fare il suo corso ma la politica ha l’obbligo di porsi degli interrogativi.” Così la presidente provinciale Cristina Scaccia IV e la presidente cittadina di Agrigento Roberta Lala IV.
Lunga lettera dall’ex deputato agrigentino Michele Sodano.
“Caro Sindaco Francesco Miccichè… Era solo il 23 febbraio quando, pubblicamente attraverso un video, le ricordavo l’inopportunità di nominare Gaetano Di Giovanni, già condannato per danno erariale, prima a capo del Gabinetto del Comune di Agrigento e, subito dopo, come se Agrigento fosse ormai priva di un capitale umano moralmente e professionalmente spendibile, a Comandante della Polizia Municipale. In quel video la invitavo anche a passare alla storia come il liberatore di Agrigento, denunciando apertamente il sistema di consociativismo, clientelismo e politica dell’ombra che, praticamente da quando sono nato, condanna la nostra terra alla miseria e alla rassegnazione. Come Agrigentini abbiamo visto ignorati i nostri appelli, al contrario, dopo solo qualche giorno, abbiamo potuto osservare Di Giovanni al suo fianco, sfilare per le vie di Agrigento insieme alla fascia tricolore, mi permetta di dire dissacrata.Oggi, alla luce dell’arresto per corruzione dell’uomo che lei stesso ha accreditato nei luoghi sacri delle istituzioni, ha il dovere di collaborare con la giustizia per consegnare alla magistratura tutti quei personaggi che occupano abusivamente ruoli di responsabilità e di potere, mai per il benessere collettivo, ma esclusivamente per il proprio becero affarismo. Chi le ha imposto di reinserire Di Giovanni al Comune con incarichi di massima responsabilità?Agrigento sta vivendo un periodo di medioevo giuridico, tra enormi spartizioni di danaro pubblico, lavori che partono senza le dovute autorizzazioni e servizi pubblici ridotti all’osso, causa di disservizi che mettono in ginocchio la popolazione tutta. Non si vuole sparare sulla Croce Rossa, ma si ricordi che è stato eletto con la nomina di “brava persona”. Faccia questo regalo alle prossime generazioni, dia un futuro ad Agrigento, che non è quello di una fantomatica “Capitale della Cultura” su cui forse occorre, già da oggi, un commissariamento per mettere una lente di ingrandimento sulla gestione dei finanziamenti, ma prima di tutto la prospettiva di liberarsi dalla piovra.” On. Michele Sodano
La nostra città in mano a una governament di mangiatari…..potranno mai cambiare le cose con politici che impongono uomini e mezzi agli “eletti” con queste indiscusse qualità intellettuali????????????