Agrigento, paura nel centro storico: esercente aggredita dal branco
Preoccupante episodio nel centro storico di Agrigento, nella zona della ex chiesa del Purgatorio. Un’esercente è stata aggredita ed insultata da un gruppo di facinorosi nei modi che di seguito indichiamo con la lettera-denuncia dell’esercente aggredita (il nome lo omettiamo ma è noto alle forze dell’ordine che sono state chiamate ad intervenire): “Devo purtroppo segnalare […]
Preoccupante
episodio nel centro storico di Agrigento, nella zona della ex chiesa del
Purgatorio.
Un’esercente
è stata aggredita ed insultata da un gruppo di facinorosi nei modi che di
seguito indichiamo con la lettera-denuncia dell’esercente aggredita (il nome lo
omettiamo ma è noto alle forze dell’ordine che sono state chiamate ad
intervenire):
“Devo
purtroppo segnalare un episodio increscioso, che mi ha molto spaventata, che
reputo grave, per il pericolo di conseguenze, per i toni, la violenza e anche
per la modalità.
Ė
accaduto in pieno centro, in via Atenea, alle 23,20 di sabato 2 novembre
2019.Sono la proprietaria di un locale, che gestisco da 15 anni, avevo appena
finito di lavorare, mi sono apprestata a rientrare, in auto, con regolare pass
ZTL. Ho attraversato via Atenea altezza Piazza Purgatorio, a passo d’uomo, come
sempre, quando alcuni ragazzi che occupavano la via mi hanno sbarrato la
strada. Erano avventori di noti locali agrigentini, all’altezza dei numeri
civici 223, e 239, e via Neve numero 10. Nomino solo i numeri, perché vorrei
fosse chiaro che non reputo responsabili i miei colleghi. Perché i ragazzi,
invitati a lasciarmi passare, con tanto di pass, mi hanno apostrofato con
parole volgari. Ho provato ad attraversare, ma i ragazzi si sono assiepati
attorno alla mia auto, scuotendola con forza. Hanno dato calci e pugni. Sono
stati momenti di puro terrore. Appena ho avuto opportunità mi sono svincolata.
Ho cominciato a procedere inseguita da uno di loro, costretta ad accelerare,
nei limiti consentiti, per seminarlo. Ho chiamato immediatamente la polizia, e
non nascondo di essere scoppiata a piangere, invasa dal panico.
Attualmente,
dopo essere tornata a casa, con le gambe che tremavano, mi chiedo come fare per
bloccare questa ondata di violenza. Non voglio avere paura nella mia città. Non
voglio fuggire e nemmeno accelerare, nel panico, che potrebbe avere conseguenze
pericolosissime”.
La
vicenda, adesso è nota e nessuno può far finta di non sapere.