Agrigento

Agrigento, sciopero dei magistrati: ecco perché

Oggi i magistrati si astengono, ecco i motivi

Pubblicato 2 anni fa

“Non scioperiamo per protestare ma solo per essere ascoltati!” Come noto, l’assemblea straordinaria della Associazione Nazionale Magistrati (ANM) tenutasi a Roma il 30/04/2022 ha deliberato una giornata di astensione dall’attività giudiziaria da parte di tutti gli associati, individuata dalla Giunta esecutiva centrale per il giorno 16 maggio 2022, ritualmente comunicata agli Organi Istituzionali ed alla Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali

Anche i Magistrati degli Uffici Giudiziari di Agrigento aderiscono pienamente a tale iniziativa condividendone ampiamente le ragioni e -pur scusandosi con gli utenti della Giustizia per i disservizi che ne seguiranno- non possono non rappresentare il profondo disagio che, invero ormai da tempo, la Magistratura ordinaria vive in ragione di riforme che noi per primi auspichiamo a gran voce ma che sempre più spesso appaiono orientate più contro la Magistratura che a migliorare il servizio giustizia.

I Magistrati della ANM-Sottosezione di Agrigento vogliono oggi denunciare, insieme a tutti i colleghi Italiani, il grave pericolo che è insito nella riforma dell’Ordinamento Giudiziario attualmente in discussione che, si ricordi, non accorcia neppure di un solo giorno la lunghezza dei processi ed è improntata, invece, solo: al rispetto del cd. conformismo giudiziario, ossia il favore per l’adozione di decisioni conformi ai precedenti, scoraggiando nuove interpretazioni evolutive in grado di cogliere i cambiamenti nei contesti sociali e culturali in cui la giustizia opera (vigente questa riforma, verosimilmente, anche Falcone e Borsellino sarebbero bocciati, non essendo più possibile alcuna innovazione giurisprudenziale); alla introduzione di nuove figure di illeciti disciplinari (addirittura per violazioni di mere direttive non meglio individuate così, peraltro, snaturandosi anche il principio costituzionale del Magistrato soggetto solo alla Legge); a periodiche valutazioni di professionalità basate su criteri meramente aziendalistici e quantitativi che sono del tutto estranei all’esercizio della Giurisdizione (si ricordi che ormai da tempo i Magistrati italiani sono gli unici funzionari pubblici già sottoposti a ben sette valutazioni  lungo il loro percorso professionale); alla introduzione, di fatto, della separazione delle carriere tra Pubblico Ministero e Giudice (in violazione, tra l’altro, di un preciso dettato costituzionale), separazione a cui con forza ci opponiamo atteso che noi, già solo come cittadini, vogliamo un Pubblico Ministero terzo, che sia ancora il primo baluardo della Giurisdizione e non soltanto il rappresentante dell’Accusa e che sia libero di non avere, quindi,  remore a chiedere l’assoluzione dell’imputato e a ricercare prove in suo favore, invece di dover temere e dolersi che la sua originaria ipotesi possa essere  disattesa e così, addirittura, pregiudicare la sua carriera (conseguenza in sostanza inevitabile alla luce di quanto previsto dalla riforma del sistema delle valutazioni).

La riforma, peraltro, non colpisce affatto ma anzi esaspera sia il correntismo che il carrierismo!

Per tutti questi motivi invitiamo i cittadini a conoscere le ragioni del nostro sofferto sciopero -che non è affatto finalizzato a difese di eventuali insussistenti privilegi o di interessi di categoria ma solo a denunciare la possibile esasperazione di un sempre più serrato controllo verticistico della Magistratura non più soggetta, quindi, solo alla Legge- approfondendo le tematiche esposte nella delibera con cui lo stesso è stato indetto, reperibile sul sito internet della ANM: https://www.associazionemagistrati.it/

Rappresentiamo ad ogni modo agli utenti della Giustizia che anche oggi – a prescindere dall’adesione all’astensione – saranno ovviamente garantiti i servizi pubblici essenziali nel rispetto del codice di autoregolamentazione adottato dall’ANM e al ricorrere dei presupposti di urgenza previsti dalla L. n. 742/69.

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