Agrigento

Aica azzera la Consulta, Legambiente Agrigento chiede l’intervento del Prefetto Caccamo

In nota Legambiente circolo Rabat di Agrigento interviene in merito al provvedimento con cui la presidente del cda AICA, Danila Nobile, ha dichiarato decaduta la Consulta delle Associazioni

Pubblicato 32 minuti fa

La consulta delle associazioni per l’acqua pubblica di Aica è stata azzerata con una comunicazione ufficiale dalla presidente del Cda Danila Nobile. Il provvedimento, datato 27 settembre 2025, fa riferimento all’art. 48 dello Statuto e motiva la scelta con la presunta mancata presentazione, entro i termini assegnati, della documentazione giustificativa necessaria a dimostrare il possesso dei requisiti statutari. Per questo motivo, AICA ha notificato la decadenza e conseguente esclusione di tutte le associazioni fino a oggi componenti la Consulta, annunciando contestualmente la pubblicazione nei prossimi giorni di un nuovo avviso pubblico.

“In questi anni caratterizzati dallo stentato avvio della gestione pubblica del servizio idrico integrato, l’unico soggetto realmente dignitoso, competente, appassionato, che ha studiato a fondo e colto pienamente le gravi inadempienze del gestore AICA e di quello di sovrambito, proponendo soluzioni valide sotto il profilo tecnico, giuridico, economico, amministrativo, operativo, è la Consulta delle Associazioni, organismo statutario imprescindibile, con il quale Legambiente si è sempre interfacciata, anche nell’organizzazione di importanti iniziative finalizzate a ridare dignità a un settore gravato da inefficienze di ogni genere, che potrebbero e dovrebbero essere affrontate con rigore scientifico, competenza tecnica, serietà amministrativa”, si legge in una nota del Circolo Rabat di Agrigento, con il presidente Daniele Gucciardo e il dirigente Giuseppe Riccobene, nella quale contestano la “decisione della dottoressa Nobile – chiamata da qualche mese a presiedere il cda AICA, e in ciò reputata idonea dai sindaci che l’hanno nominata, seppur in assenza di quei requisiti che essi stessi avevano determinato – con la quale la presidente si è messa in testa di abolire la Consulta“. “Piuttosto chiediamo a Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento – ma ci rivolgeremo anche ad ogni altro Organo competente – di intervenire con urgenza per porre fine a uno stillicidio di provvedimenti e comunicazioni che, adesso, hanno largamente valicato la soglia della sobrietà e della serietà amministrativa. Vista la crescente gravità delle questioni che interessano la gestione del servizio idrico integrato, ove la dottoressa Nobile perseveri nei suoi intenti, chiediamo di ripristinare le regole. Andremo fino in fondo chiedendo anche di accertare la regolarità della nomina della dott. ssa Nobile. Se agli agrigentini viene chiesto da decenni di pazientare di fronte alla crisi idrica, nessuno potrà convincerli di pazientare di fronte a chi disprezza gli organismi democratici, il controllo civico, la competenza e il comune buon senso“; concludono nella nota Gucciardo e Riccobene.

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