Agrigento

Blitz “Kerkent”, la difesa di Puntorno: “Con i calabresi parlava solo di Juve”

“Andrea Puntorno aveva rapporti con i calabresi solo per interessi calcistici, si incontravano solo per discutere di Juve e dei biglietti dello stadio, visto che era uno dei capi degli ultras”. L’agrigentino era il capo riconosciuto del gruppo “Bravi Ragazzi” della curva sud dello stadio della società torinese. C’è anche questo, tra le altre cose, […]

Pubblicato 5 anni fa

“Andrea Puntorno aveva rapporti con i calabresi solo per interessi calcistici, si incontravano solo per discutere di Juve e dei biglietti dello stadio, visto che era uno dei capi degli ultras”. L’agrigentino era il capo riconosciuto del gruppo “Bravi Ragazzi” della curva sud dello stadio della società torinese.

C’è anche questo, tra le altre cose, nelle carte presentate, ieri al Tribunale del Riesame, dall’avvocato Salvatore Pennica, legale di Salvatore Puntorno, 42 anni, di Agrigento, accusato di essere stato un componente di una presunta associazione che si occupava di traffico di stupefacenti e finito in manette nell’operazione scaturita dall’inchiesta denominata “Kerkent”, inchiesta che ha portato all’esecuzione di 32 misure cautelari.

“La droga non c’entra nulla”, dunque. Almeno questo è quanto affermato dalla difesa di Puntorno che mira all’annullamento dell’ordinanza di arresto.

“Nelle intercettazioni si parla di un certo Andrea e non vi è alcuna prova che si tratti di Puntorno. Non ci sono neppure gravi indizi in merito alla sua presunta partecipazione a questi viaggi. Si ha la prova solo della frequentazione con alcuni calabresi”.

A Puntorno si contesta di aver fatto parte di una presunta associazione a delinquere dedita al traffico di droga. A capo di detta organizzazione vi sarebbe stato Antonio Massimino, figura chiave dell’inchiesta “Kerkent”, ritenuto dagli inquirenti il nuovo reggente della cosca mafiosa di Agrigento.

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