Agrigento

Calunnia, Procura chiede assoluzione del pm Vella: “Vittima di un’accusa ingiusta”

Per l'accusa non vi e' stata alcuna intenzione di sviare la giustizia

Pubblicato 3 anni fa

 La procura di Caltanissetta ha chiesto l’assoluzione dell’attuale procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, dall’accusa di aver calunniato l’avvocato Giuseppe Arnone. Il processo scaturisce dall’ordinanza del gip David Salvucci, che ha disposto l’imputazione coatta rigettando la richiesta di archiviazione. La vicenda ha origine dal contenuto di una relazione, fatta dal magistrato il 28 gennaio del 2015 dalla quale ne e’ scaturito un processo a carico di Arnone (assolto in primo grado) per l’accusa di interruzione di pubblico servizio.

Tutto parte da un’udienza, celebrata il 15 dicembre del 2014 davanti al gup Alessandra Vella, nella quale Arnone avrebbe temporeggiato dopo la richiesta del giudice di uscire dall’aula dovuta al fatto che il procedimento si doveva celebrare a porte chiuse. Arnone, che riteneva di subire un abuso, si allontano’ solo dopo l’arrivo dei carabinieri. Vella, pm di udienza, scrisse una relazione che, secondo il gip Salvucci, conteneva dei riferimenti temporali volutamente errati che avevano come finalita’ quella di accusare Arnone.

Il difensore del procuratore aggiunto, l’avvocato Daniela Posante, ha chiesto il giudizio abbreviato e il gup Santi Bologna ha subito dato la parola al pm, che ha chiesto l’assoluzione sostenendo che non vi e’ stata alcuna intenzione di sviare la giustizia nei contenuti di quella relazione. Il 31 marzo si torna in aula per le arringhe dell’avvocato di parte civile Francesco Menallo e della difesa dell’imputato. (AGI).

Sin qui la notizia per come è stata diffusa dall’Agenzia Italia. Occorre tuttavia aggiungere due fatti importanti emersi ad inizio di udienza e nel corso della requisitoria del pubblico ministero.

Il primo episodio riguarda la trasmissione via pec ad opera dell’avvocato Daniela Principato indirizzata al Gup Bologna ed alle parti di una produzione di atti da riversare nel processo ed un documento con il quale l’avvocato Menallo nominava quale suo sostituto l’avvocato Principato.

Su sollecitazione dell’avvocato Posante si è scoperto in udienza che Menallo non sapesse nulla della nomina, non riconoscendo il contenuto dell’atto. A quel punto, dopo che il difensore del procuratore aggiunto ha chiesto, ottenendola, l’estromissione dal fascicolo processuale degli atti appena inviati, il pm rivolgendosi al Gup ha chiesto la trasmissione del verbale e dell’atto di nomina della Principato al suo ufficio per valutare eventuali profili di reato.

Sempre il pubblico ministero, concludendo la sua requisitoria, dopo aver censurato l’operato del Gip Salvucci ha chiesto l’assoluzione dell’imputato perchè vittima di un’accusa ingiusta.

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