Agrigento

Covid, Di Rosa scrive a Musumeci: “anticipare vaccini per il pianeta carcere”

Dopo i problemi vissuti nelle prime fasi della pandemia da Covid19 nelle nostre carceri, il Presidente del Movimento Civico Giuseppe Di Rosa, dipendente del Ministero Della Giustizia dal 1984 con varie funzioni, che oggi si occupa tra l’altro anche del Benessere del Personale della Provincia di Agrigento, ha scritto una lettera al presidente della Regione […]

Pubblicato 3 anni fa

Dopo i problemi vissuti nelle prime fasi della pandemia da Covid19 nelle nostre carceri, il Presidente del Movimento Civico Giuseppe Di Rosa, dipendente del Ministero Della Giustizia dal 1984 con varie funzioni, che oggi si occupa tra l’altro anche del Benessere del Personale della Provincia di Agrigento, ha scritto una lettera al presidente della Regione Nello Musumeci per cercare di comprendere le ragioni per le quali, non si stia dando priorità ai vaccini nelle carceri per i dipendenti e per i detenuti o anche solo per i dipendenti.
“Capire la problematica e dare la conseguente priorità ai vaccini per coloro i quali vivono nelle carceri (cosa che non hanno capito certamente nel governo centrale), sarebbe non solo opportuno ma io dico doveroso”, dichiara Di Rosa. Bisogna scongiurare possibili conseguenze nefaste; abbiamo già visto cosa può succedere (sommosse e ambiente non certo sereno). La invito signor Presidente, a prendere subito dei provvedimenti urgenti ed improcrastinabili per la tutela della salute ma soprattutto per evitare sul nascere eventuali situazioni di pericolo per la incolumità pubblica.
Per fare in modo che i vaccini possano essere garantiti da subito al personale e ai detenuti
, continua il presidente del movimento, sarebbe opportuno da parte sua che non sottovaluti queste mie parole. E’ oramai di dominio pubblico il fatto che il personale che presta servizio nelle carceri e i detenuti (compresi quelli che stanno vivendo il dramma dei tanti positivi attualmente presenti nelle loro sedi) saranno vaccinati solo a partire dal mese di luglio. Chi ha deciso questo (governo nazionale e loro esperti) non considera quanto possa essere rischioso vedere ritardare di così tanto l’appuntamento con il vaccino per il “Pianeta Carcere”. Il tutto in considerazione della peculiarità che hanno gli attori in campo di vivere in un ambiente fortemente condizionato dalla mancanza di libertà anche in carenza di spazi di movimento”. “Luglio è troppo lontano per pensare di uscire indenni dalla terza ondata che arrivati a questo punto, non si può più evitare. Non ce lo possiamo permettere. Gli operatori Penitenziari arriveremo all’appuntamento devastati dal punto di vista psicologico e questo non andrà a braccetto con l’efficienza e la sicurezza che in ambiti come il carcere non possono mai mancare, pena il collasso definitivo del sistema. Solo chi lo sta vivendo sulla propria pelle può capire il rischio che si sta correndo. Mi dispiace ma a Roma si sta giocando col fuoco”. Carissimo Presidente, conclude D Rosa, la prego vivamente di volere intervenire in merito, fiducioso che la sua sensibilità ancora una volta sia confermata dal suo intervento visto che in Sicilia la Sanità si può permettere di variare il programma delle vaccinazioni su sua volontà”.

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