Dolore per la morte di Patrizia Russo, veglia di preghiera ad Agrigento
La parrocchia San Michele, nota come Badiola, è stato il luogo scelto per il momento di preghiera, di silenzio e di ricordo
Il forte temporale che si è abbattuto nella serata di ieri su Agrigento non ha certamente impedito ad amici, parenti e semplici conoscenti di raccogliersi nel dolore e nella preghiera in memoria di Patrizia Russo, l’insegnante di 53 anni uccisa a coltellate dal marito Giovanni Salamone in un paesino alle porte di Alessandria. Una tragedia che ha lasciato senza parole quanti conoscevano la coppia, unita da quasi quarant’anni, descritta da tutti come affiatata. La parrocchia San Michele, nota come Badiola, è stato il luogo scelto per il momento di preghiera, di silenzio e di ricordo. La comunità ha pregato anche per Giovanni, autore del terribile gesto, chiedendo pace e perdono. Poi, con fiaccole alla mano e ombrelli, un piccolo corteo e una preghiera davanti l’abitazione della mamma di Patrizia.
In tanti hanno scelto di essere presenti alla veglia presieduta da don Sergio Bonvissuto. Tra loro anche Francesco Salamone, primogenito della coppia, ed il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè. Giuliana, la figlia più piccola, era invece a Solero dove la piccola comunità alessandrina si è riunita in memoria della mamma Patrizia. Nelle prossime ore il medico legale Matteo Luisono eseguirà l’autopsia sul corpo della donna e, una volta concluso l’esame, la salma farà rientro ad Agrigento per i funerali. L’inchiesta, intanto, prosegue. La confessione di Giovanni Salamone, interrogato ieri dal gip Stefano Tacchino durante l’udienza di convalida del fermo, non ferma l’attività investigativa.
I carabinieri sono tornati nell’appartamento di via Cavoli, alla ricerca di ulteriori elementi utili alle indagini. Dalle parole del 61enne sarebbe emerso un forte disagio psicologico, legato forse ad alcuni debiti col fisco. La difesa, rappresentata dagli avvocati Gianfranco Foglino ed Elisabetta Angeleri, ha annunciato la richiesta di una perizia psichiatrica. Intanto, la procura indaga. Si scava nel passato dei coniugi, la situazione economica della famiglia ma anche le ultime telefonate e confidenze fatte dalla vittima.