Agrigento

Ex Girgenti Acque, si dimette il commissario Dell’Aira

Si dimette uno dei due commissari prefettizi

Pubblicato 3 anni fa

Un vero e proprio “scossone” all’interno della gestione del servizio idrico (ex Girgenti Acque). Uno dei due commissari – Giuseppe Massimo Dell’Aira – nominato dall’allora Prefetto di Agrigento Dario Caputo ha rassegnato le dimissioni dalla carica affidando i motivi ad una lunga lettera inoltrata anche alla Procura della Repubblica. 

L’ormai ex commissario straordinario ritiene “singolare e illegittimo il ‘commissariamento’ dei commissari prefettizi ad opera del commissario giudiziale, che rivendica poteri in contrasto con l’ormai consolidata giurisprudenza di merito dei Tribunali, non solo agrigentini, sulla netta autonomia tra l’azione della gestione prefettizia e quella effettivamente riferibile all’insolvente (già nel novembre 2018 e per oltre 90 milioni di euro) Girgenti Acque spa, in ‘collegamento’ con la Hydortechne”.

E il riferimento è chiaro al commissario nominato dal tribunale fallimentare di Palermo, Aurelio Mirone, che deve valutare l’eventuale ammissibilità dei debiti accumulati dall’ex Girgenti Acque che sfiorerebbero i 100 milioni di euro. 

“Tutti gli impegni assunti con la nomina sono stati rispettati – afferma Dell’Aira – garantendo senza aggravi d’oneri un miglioramento della qualità del servizio, e mantenendo integralmente i livelli occupazionali già in essere, ancorché in precedenza incisi da illegittime procedure di licenziamento collettivo avviate dal concessionario e sanzionate di nullità dal giudice del lavoro” e – sottolinea ancora – di aver “segnalato ai commissari prefettizi l’impossibilità di procedere al pagamento dei debiti, compresi quelli tributari e previdenziali maturati in data precedente a quella in cui è stato dichiarato lo stato insolvenza”. 

“Queste incongrue pretese, indonee già sul piano della pura logica a dimostrare l’erroneità delle pretese da cui procedono – dice Dell’Aira – produrranno a breve l’inevitabile sospensione dei servizi pubblici, rispetto alla quale è mia intenzione non solo sin da ora declinare qualsivoglia responsabilità civile e penale, ma soprattutto portare ad immediata conoscenza della competente Procura le cause che possono produrre un gravissimo stallo nella cura dei diritti essenziali dei cittadini”. ha concluso

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