Frana di Agrigento, gli architetti ricordano l’evento con concorso per il recupero dei quartieri distrutti
Un concorso di progettazione, finalizzato ad acquisire un progetto di fattibilità tecnica ed economica per il recupero e la valorizzazione dei quartieri di Santa Croce, Rabato e Addolorata
In occasione del 59° anniversario della frana, che il 19 luglio 1966 ha inferto al centro storico di Agrigento una ferita mai guarita, l’Ordine degli architetti di Agrigento lancia l’idea di bandire un concorso di progettazione, finalizzato ad acquisire un progetto di fattibilità tecnica ed economica per il recupero e la valorizzazione dei quartieri di Santa Croce, Rabato e Addolorata dove oggi sorge il parco Icori.
“Un concorso di progettazione – afferma il presidente dell’Ordine, Rino La Mendola – richiamerebbe i migliori specialisti del settore, di livello internazionale, e alimenterebbe un confronto di idee progettuali sul recupero dei quartieri distrutti dalla frana del 1966. Siamo pronti a supportare tecnicamente l’Amministrazione comunale – continua La Mendola – attraverso un protocollo di intesa che coinvolgerebbe anche il Consiglio Nazionale degli Architetti il quale concederebbe certamente l’uso della propria piattaforma informatica e il supporto tecnico, a titolo gratuito, per l’espletamento digitale delle procedure concorsuali”.
L’Ordine degli architetti, avendo nel tempo acquisito una notevole esperienza nel settore, potrebbe inoltre collaborare con i tecnici comunali per la redazione del Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP) e del bando del concorso.
“Il progetto, valorizzando il parco dell’Addolorata – aggiunge il Presidente degli architetti – potrebbe rilanciare il percorso costituito da via Atenea, piazza Pirandello e via Garibaldi, quale asse attorno al quale aggregare e valorizzare il centro storico, che avrebbe di fatto due ingressi: uno da Porta di Ponte e l’altro dall’Addolorata. Ma affinché questo progetto possa funzionare, sono necessarie un paio di condizioni: realizzare due ampi parcheggi in corrispondenza delle due porte di ingresso nel centro storico e la contestuale adozione di nuove politiche urbane, tendenti a ripopolare la città antica, stimolando i cittadini a investire nel centro storico per recuperare la propria casa abbandonata o per riaprire botteghe commerciali e artigianali lungo il suddetto asse urbano. All’uopo, da tempo, proponiamo invano alle Amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi vent’anni, l’esenzione dalle tasse come IMU e TARI, per un periodo di cinque anni, per i cittadini che investono nel centro storico. Le mancate entrate nelle casse comunali – conclude La Mendola – verrebbero presto recuperate e incrementate con il fiorire di attività commerciali lungo l’asse di riaggregazione del centro storico, che tornerebbe così ad essere il cuore pulsante della città, consolidando le radici culturali della nostra comunità. La sfida del concorso internazionale potrebbe essere proprio questa: acquisire un progetto che non si limiti a prevedere interventi edilizi e opere pubbliche ma che vada oltre, promuovendo nuove politiche urbane per il recupero del nostro centro storico”.