Agrigento

Gli ”Anni 80” di Rosario Terranova esplodono al “Posta vecchia” di Agrigento

Grandi applausi e grande apprezzamento ad opera del pubblico

Pubblicato 1 anno fa

Faceva ben sperare sul manifesto dello spettacolo “Gli anni Ottanta” di Rosario Terranova al Posta Vecchia di Agrigento, la raffigurazione di tre caccia bombardieri F-101 (le cosiddette “bare volanti”) in perfetta cabrata e la bandiera americana dei Tycoon.

La narrazione ci dice che gli anni ottanta, tra dolcezze ed efferatezze, colmarono il “vaso di Pandora” della storia del mondo. In realtà nello  spettacolo di Terranova il pubblico si diverte e applaude. Divertimento e applausi rivolti a quegli anni visti dal divano di casa, ricordi personali e collettivi dinanzi la tv, seducente megera, che Terranova prende anche di mira anche se poco si può fare ormai contro quella seduzione invasiva di personaggi che bucano lo schermo nel bene e nel male.

E a ricordarli oggi  i Candy Candy, i Remy, gli Atlas Ufo Robot, furono davvero le armi di distrazione di massa per i popoli fanciulli, a fronte di tutte le efferatezze che venivano costruite altrove e che oggi subiamo un pò tutti. Uno spettacolo quindi di consapevole verità parziale che è servito, almeno per un’ora, a disarmare gli incubi e i disagi dello spettatore di oggi. Anzi possiamo dire che lo spettacolo di Terranova inaugura una sorta di missione vicariante e consolatoria del cabaret  post berlusconiano, post moderno e metteteci pure tutti i “post” che volete.

D’accordo, gli anni ottanta rimarranno “belli e terribili” e ci fecero uscire dagli “anni di piombo”, ma non si può non essere d’accordo con Indro Montanelli  quando scrisse che gli Anni 80 ci avrebbero consegnato “di latta” gli anni successivi.

Lo spettacolo di Terranova si limita ad osservarli da un divanetto di casa per scelta personale e del resto appare molto consapevole che sarebbe stato maramaldesco affondare la satira  sul disastro di Ustica, sulla strage della stazione di Bologna, sull’edonismo reaganiano, sulla Thatcher, sul tentato omicidio di Giovanni Paolo II, sui mondiali vinti dall’Italia, sulla morte di Berlinguer, sull’avvento di Gorbaciov, su Chernobil, sull’eroe di piazza Tien An Men  e, dulcis in fundo, sulla caduta del muro di Berlino.

Lo spettatore l’altra sera ha applaudito ma ad una lettura più approfondita degli anni 80 dubitiamo che lo avrebbe fatto.

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