Agrigento

Inchiesta “Condor”, Chiazza e Carapezza non rispondono al Gip

I due indagati sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Vinciguerra e Santo Lucia.

Pubblicato 1 anno fa

Sono cominciati stamani davanti al Giudice per le indagini preliminari Filippo Serio gli interrogatori delle persone rimaste coinvolte nell’operazione antimafia “Condor” che ha azzerato i mandamenti mafiosi di Palma di Montechiaro e Favara e che ha provocato l’arresto di nove persone. Oggi, presenti i pubblici ministeri che hanno coordinato l’inchiesta Condor, sono comparsi davanti al Gip del Tribunale di Palermo – in collegamento audio-video – Giuseppe Chiazza, 42 anni e l’operaio  Baldo Carapezza, 27 anni, entrambi di Palma di Montechiaro ed entrambi assistiti dagli avvocati Giuseppe Vinciguerra e Santo Lucia.

I due detenuti, accusati di vari reati di pretto stampo mafioso, hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.

Gli interrogatori proseguiranno domani a Palermo nel carcere Pagliarelli. Il Gip, Filippo Serio procederà all’esame di Nicola Ribisi di Palma e Domenico Lombardo di Favara, che hanno nominato come difensore l’avvocato Giuseppe Barba.  

Nell’ambito dell’inchiesta “Condor” sono finiti in carcere Nicola Ribisi, 42 anni, di Palma di Montechiaro, Giuseppe Sicilia, 43 anni, Giuseppe Chiazza, 42 anni, di Palma; Domenico Lombardo, 31 anni, di Agrigento e Baldo Carapezza, 27 anni, di Palma, operaio.

Ai domiciliari Ignazio Sicilia, 48 anni, fratello di Giuseppe e già coinvolto in vicende di mafia; Salvatore Galvano, 52 anni, titolare di un deposito giudiziario di auto e già arrestato venti anni fa nell’operazione antimafia “San Calogero”, Francesco Centineo, 38 anni, di Palermo e Giovanni Cibaldi, 35 anni, commerciante di Licata.

Obbligo di dimora, infine, per Luigi Montana, 40 anni, di Ravanusa.

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