Agrigento

La Gran Loggia d’Italia, il numero più alto di affiliati in provincia di Agrigento: rispunta Tuzzolino

Una loggia segreta per il controllo di nomine, bandi e finanziamenti. Un centro di potere gestito da un ex deputato regionale, Giovanni Lo Sciuto. Ventisette gli arresti, tra politici e manager. Ma ci sono anche tre poliziotti. Lo Sciuto sarebbe stato a capo di una loggia coperta, secondo la maxi inchiesta della Procura di Trapani. […]

Pubblicato 5 anni fa

Una loggia segreta per il controllo di nomine, bandi e finanziamenti.
Un centro di potere gestito da un ex deputato regionale, Giovanni Lo Sciuto. Ventisette gli arresti, tra politici e manager. Ma ci sono anche tre poliziotti.
Lo Sciuto sarebbe stato a capo di una loggia coperta, secondo la maxi inchiesta della Procura di Trapani. La loggia avrebbe avuto anche informazioni sulle indagini antimafia in corso grazie a uomini vicini all’ex Ministro dell’Interno Angelino Alfano. La loggia gestiva settori nevralgici della pubblica amministrazione. Tra gli arrestati anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante. La massoneria seguiva anche le mosse della magistratura sul sistema di potere occulto di Castelvetrano.
E tra le carte dell’inchiesta spunta prepotente il nome dell’ex collaboratore di giustizia (e massone) Giuseppe Tuzzolino, architetto agrigentino che molto ha fatto parlare di se in questi ultimi anni, attualmente agli arresti domiciliari (catturato per il reato di calunnia).
Tuzzolino, a sentire i racconti dei massoni di Castelvetrano, entra a gamba tesa nelle vicende massoniche trapanesi chiedendo di far parte della loggia oggi finita al centro dell’inchiesta, portando con se anche un uomo “controindicato”, quel Carmelo Vetro, figlio dell’ex reggente mafioso della provincia di Agrigento. Tuzzolino non fa dormire sonni tranquilli a Giovanni Lo Sciuto soprattutto quando Arturo Corso, odontotecnico e massone di Salemi lo informa che, nel novembre 2016, la magistratura stava per emettere 23 avvisi di garanzia. E che avesse puntato sulla massoneria come snodo della rete di potere era dimostrato dal fatto che aveva censito 19 logge massoniche in provincia di Trapani e ricostruito le liste con 460 iscritti.

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