Sono riprese questa mattina e per il momento proseguono, nonostante le condizioni del mare siano date in peggioramento, le attività di immersione dei Nuclei Subacquei della Guardia Costiera, finalizzate al recupero dei corpi delle vittime del naufragio avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 ottobre nelle acque a largo di Lampedusa.

Dopo i sei cadaveri recuperati ieri, fra cui quello di un bambino, in queste ore un altro corpo di un migrante che era a bordo del barcone e’ stato recuperato dai sommozzatori della Guardia Costiera a 60 metri di profondita’.

Le squadre sono composte da due subacquei, ciascuno dei quali è in costante collegamento con i mezzi di superficie attraverso una cavo-guida gestito da un operatore. Il tutto, sotto la supervisione di un Ufficiale direttore di immersione e con l’ausilio di due infermieri specializzati in medicina iperbarica. A bordo dei mezzi di supporto anche due sub pronti ad intervenire nel caso di eventuali problematiche per operatori in immersione. Allertata, per eventuali emergenze, anche la camera iperbarica del centro ospedaliero di Lampedusa.
Nell’area – interdetta per l’occasione – motovedette del Corpo assicurano la cornice di sicurezza e un elicottero della Guardia Costiera è pronto a intervenire in caso di emergenza.