Sanità agrigentina, sit-in in ospedale dei Sindaci: “è arrivato il momento di dire basta”
Circa 23 Sindaci prima si sono radunati all'ospedale di Agrigento e poi in aula consiliare hanno incontrato il commissario dell'Asp
La sanità pubblica agrigentina continua a fare acqua da tutte le parti. Circa una ventina di sindaci della Provincia di Agrigento questa mattina si sono ritrovati all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per manifestare contro le attuali condizioni critiche in cui si trovano i cinque presidi sanitari della provincia e invocare una migliore assistenza per i propri cittadini.
“Noi non possiamo pensare che la sanità sia inefficente, noi stiamo parlando per il bene delle nostre comunità, non stiamo protestando contro qualcuno e qualcosa, vogliamo rimarcare ciò che non funziona e vogliamo che venga garantito il diritto alla salute ad ogni nostro cittadino”, dichiara Margherita La Rocca Ruvolo, sindaco di Montevago e deputato Ars.
Fanno eco le parole del sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Francesco Cacciatore, che ha dichiarato: “adesso è arrivato il momento di dire Basta”. Noi siamo totalmente isolati, impieghiamo un’ora e mezza per raggiungere il pronto soccorso più vicino, per non parlare del fatto che anche la rete viaria non ci aiuta. Oggi attendiamo risposte concrete e celeri da chi di competenza”.
Successivamente i Sindaci si sono spostati presso il Comune di Agrigento, dove in aula consiliare, si è svolta dopo anni la prima conferenza dei primi cittadini, alla presenza del commissario Straordinario dell’Asp Mario Zappia, al quale sono state rappresentati tutti i problemi, a partire dalla mancanza del personale, non solo presso i presidi ospedalieri, ma soprattutto la situazione di emergenza che molti comuni, vedi quelli di montagna, devono sopperire.
“Abbiamo una sanità di livello africano”, dichiara Giovanna Bubello sindaco di Alessandria della Rocca. “Lo stato non ci garantisce i servizi che ci meritiamo, e pretendiamo che anche a noi come il resto d’Italia, venga garantito il diritto alla salute. La mia controparte oggi non è il Commissario dell’Asp, ma è il Governo regionale e Nazionale”.
A conclusione i sindaci hanno chiesto un tavolo tecnico permanente con il ministero della Salute e l’assessorato regionale.