Agrigento

Terapia del dolore all’ospedale di Agrigento, aumentano giorni di apertura e prestazioni 

L'ambulatorio ha infatti recentemente aumentato i giorni di apertura al pubblico passando da quattro a cinque giorni la settimana, dal lunedì al venerdì mattina, e continua a registrare un crescente numero di prestazioni erogate

Pubblicato 1 settimana fa

L’ambulatorio di terapia del dolore del presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento è sempre più una realtà consolidata con volumi di attività in forte incremento. Nato nel 2022, come articolazione del Servizio di anestesia e rianimazione diretto dal dottor Gerlando Fiorica, l’ambulatorio ha infatti recentemente aumentato i giorni di apertura al pubblico passando da quattro a cinque giorni la settimana, dal lunedì al venerdì mattina, e continua a registrare un crescente numero di prestazioni erogate. Nel corso del 2024 infatti sono state ben 2251 (di cui 569 visite, 1384 terapie infiltrative ecoguidate e non, 225 trattamenti con la tecnica scrambler, 66 trattamenti di radiofrequenza e 7 stimolatori midollari impiantati) e il trend risulta ancora in crescita nel corso del 2025.

Il servizio offre sia consulenza interna all’ospedale, per tutti i reparti che lo richiedono, sia esterna tramite prenotazione al Cup, cui si accede per mezzo di impegnativa del medico curante con richiesta di visita antalgica (codice 89.7A.1 prima visita anestesiologiga/algologica. Prima valutazione per terapia del dolore e programmazione della terapia specifica – agenda ambulatorio terapia del dolore). L’ambulatorio, coordinato dal dottor Salvatore Farruggia, si avvale di personale dedicato formato da medici anestesisti rianimatori esperti in terapia del dolore, con la collaborazione dei dottori Massimiliano Di Miceli e Massimiliano Pinelli, e dagli infermieri Paola Zagarella, Alessia Martello e Salvatore Pillitteri guidati dalla caposala Vincenza Piranio. 

Il dolore rappresenta un campanello d’allarme allerta del fatto che l’organismo ha subìto o sta per subire un danno. A volte, tuttavia, si protrae nel tempo e diventa esso stesso una vera e propria malattia che, se non trattata, può causare danni fisici e psichici permanenti. Le terapie oggi sono all’avanguardia e si parla spesso di “tailoring” perché la cura, al pari di un vestito sartoriale, deve essere personalizzata sul paziente. Esistono diversi step di trattamenti, da quelli farmacologici (con utilizzo di analgesici) a quelli mininvasivi, fino ad arrivare alla cosiddetta chirurgia percutanea del dolore che prevede interventi di neuromodulazione e di neurolesione per eliminare o ridurre il dolore quando la terapia farmacologica non è efficace. Gli interventi di neuromodulazione si avvalgono di tecniche di elettrostimolazione del sistema nervoso periferico o centrale, oppure di infusione di farmaci nello spazio subaracnoideo spinale, mentre quelli neurolesivi utilizzano tecniche di lesione parziale o completa di nervi periferici o cranici. Queste ed altre metodiche sono in uso presso l’ambulatorio di terapia del dolore dell’ospedale di Agrigento insieme ad apparecchiature di ultima generazione in grado di combattere o spegnere lo stato di sofferenza del paziente.

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