Agrigento

Violenze, il colonnello Stingo: “Condividete e comunicate con noi, possiamo aiutarvi”

Dopo i fatti criminosi successi a Licata, dove giovani disabili venivano per “gioco” torturati, seviziati e filmati con gli smartphone, oggi ritorniamo a parlare di violenza. Un fisioterapista avrebbe violentato pazienti con disabilità fisiche e psichiche durante le sedute di riabilitazione. Ancora una volta il Colonnello dei Carabinieri di Agrigento, Vittorio Stingo, in conferenza stampa […]

Pubblicato 4 anni fa

Dopo i fatti criminosi successi a Licata, dove giovani disabili venivano per “gioco” torturati, seviziati e filmati con gli smartphone, oggi ritorniamo a parlare di violenza. Un fisioterapista avrebbe violentato pazienti con disabilità fisiche e psichiche durante le sedute di riabilitazione.

Ancora una volta il Colonnello dei Carabinieri di Agrigento, Vittorio Stingo, in conferenza stampa alla presenza del pm Paola Vetro, del Capitano La Rovere, del Tenente Giordano e del Luogotenente Pecoraro, ha voluto a chiare lettere lanciare un messaggio a tutta la comunità.

“Le istituzioni ci sono, le istituzioni aiutano, noi come Arma ci siamo sempre e siamo sempre pronti ad aiutarvi, ma per farlo abbiamo bisogno della collaborazione di tutta la comunità. Basta parlare con noi, ha detto il colonnello Stingo, basta solamente comunicare e condividere con noi la richiesta d’aiuto. Abbiamo al comando una stanza rosa creata apposta, dove ci sono Donne con la D maiuscola e Uomini con la U maiuscola pronti ad ascoltarvi e ad aiutarvi.”

L’attività necessita di ulteriori approfondimenti; di fatti le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio e dal sostituto procuratore Paola Vetro, continueranno per accertare altri episodi di violenza avvenuti all’interno dello studio.

Il procuratore capo Luigi Patronaggio, che ha invitato “quanti a conoscenza di episodi analoghi a rivolgersi con fiducia agli investigatori dell’Arma che hanno competenza e misura per valutare le eventuali denunce all’interno di un più ampio quadro investigativo”.

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