Agrigento, Massimino sarà interrogato in carcere per la vicenda delle armi sequestrate
Dopo gli accertamenti effettuati sulle armi rinvenute nell’abitazione di Antonio Massimino la Procura di Agrigento cerca di aggiungere un altro importante tassello all’inchiesta: il sostituto procuratore della Repubblica Gloria Andreoli, titolare del fascicolo, ha fissato per martedì prossimo l’interrogatorio in carcere di Antonio Massimino e del nipote Gerlando. Entrambi sono stati arrestati nel febbraio scorso […]
Dopo gli accertamenti effettuati sulle armi rinvenute nell’abitazione di Antonio Massimino la Procura di Agrigento cerca di aggiungere un altro importante tassello all’inchiesta: il sostituto procuratore della Repubblica Gloria Andreoli, titolare del fascicolo, ha fissato per martedì prossimo l’interrogatorio in carcere di Antonio Massimino e del nipote Gerlando.
Entrambi sono stati arrestati nel febbraio scorso quando, in seguito ad un blitz dei carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, furono trovate una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa e caricatore inserito, due penne pistola, altre duecento munizioni e una rilevatore di frequenze.
Gli accertamenti sulle armi, disposti dal pm Andreoli, sono stati svolti presso il laboratorio di biologia di Messina e già hanno dato un primo esito: “Le armi sono perfettamente funzionanti”. Il prossimo passo sarà quello di effettuare accertamenti biologici e di prelievo di eventuali tracce di dna.
L’arresto di Antonio Massimino e del nipote, di fatto, fu l’evento “apripista” della ben più corposa inchiesta “Kerkent”, condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento guidata da Roberto Cilona: oltre trenta le persone arrestate che, stando all’impianto accusatorio, ruotavano intorno ad Antonio Massimino considerato dagli inquirenti il nuovo boss di Agrigento.