Agrigento, “prende il covid a lavoro e muore”: familiari chiedono risarcimento
Impiegato delle Poste muore a 42 anni dopo aver preso il covid, familiari chiedono riconoscimento infortunio sul lavoro
I familiari di un impiegato di Poste Italiane della provincia di Agrigento, L.M.G. 42 anni, morto dopo aver contratto il Covid-19 in ufficio, contagiato da un collega anch’esso positivo, hanno avanzato alla sede Inail di Agrigento la richiesta di Riconoscimento di Infortunio sul lavoro e, poiché ne è conseguita anche la morte, della Rendita ai Superstiti, ma l’Istituto ha rigettato la domanda. Da qui la decisione di rivolgersi all’Avvocato Domenico Schembri, il quale ravvisati tutti i presupposti previsti dalla normativa sugli infortuni sul lavoro e quelli della recente raccomandazione Inail n. 8/2021, la quale richiama i criteri a cui riferirsi nella fase di valutazione del rischio per individuare elementi di prova precisi gravi e concordanti che portino alla presunzione di contagio, ha avviato un contenzioso dinanzi al Giudice del Lavoro del tribunale di Agrigento.
Gli eredi del malcapitato impiegato delle Poste, dunque, assistiti dal loro legale Schembri, chiederanno al Tribunale di Agrigento l’accertamento dell’avvenuto contagio da Covid-19 in ufficio, il riconoscimento di tale contagio, in base alla normativa vigente, come Infortunio sul lavoro e, poiché, ne è conseguita anche la morte, la condanna dell’Inail ad erogare la Rendita ai superstiti agli eredi conviventi del sig. L.M.G.