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Anziano legato e ucciso a Palma di Montechiaro, chiesto ergastolo per la badante

La Procura di Agrigento ha chiesto la condanna all'ergastolo per la badante

Pubblicato 2 anni fa

Carcere a vita e isolamento diurno per tre mesi. È la richiesta di condanna avanzata dalla Procura di Agrigento nei confronti di Dana Mihaela Nicoletta Chita, badante rumena di 28 anni, accusata di omicidio aggravato e rapina. La vicenda riguarda la morte violenta di Michelangelo Marchese, 89 anni di Palma di Montechiaro, il cui cadavere fu rinvenuto dai carabinieri all’interno del suo appartamento in via Pietro Attardo con mani e piedi legati. Era l’11 luglio 2020. Il processo, che si sta celebrando davanti la Corte di Assise di Agrigento, è agli sgoccioli. La presidente Wilma Angela Mazzara emetterà la sentenza il prossimo 30 settembre. L’imputata è difesa dall’avvocato Angelo Asaro mentre la parte civile è rappresentata dagli avvocati Vito Cangemi e Giuseppe Fabio Cacciatore.

Un delitto, quello di Michelangelo Marchese, che ha sconvolto la comunità palmese. Già una prima ispezione del medico legale nell’immediatezza dei fatti aveva escluso la morte naturale. L’autopsia, poco dopo, aveva confermato l’omicidio. Le indagini, condotte sul campo dai carabinieri della Compagnia di Licata, e dai militari della stazione di Palma di Montechiaro, si sono fin da subito concentrate sulla badante dell’anziano che era stata pure sentita subito dopo il delitto.

Di Marchese non si avevano notizie da alcuni giorni così sono intervenuti i Vigili del Fuoco appositamente giunti da Licata. Quando hanno aperto la porta d’ingresso il cadavere di Marchese era insanguinato e presentava mani e piedi legati. La svolta nelle indagini si ha con il ritrovamento dell’auto della vittima in possesso di un pregiudicato di Canicattì che ha confermato la circostanza che la donna, dopo l’omicidio, lo avesse contattato per far sparire la macchina. La donna, secondo quanto ricostruito, dopo aver compiuto la rapina e ucciso l’uomo avrebbe lasciato la casa a soqquadro fuggendo con l’auto della vittima.

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