Anziano legato e ucciso a Palma di Montechiaro, prosegue processo a badante
E' accusata di omicidio volontario aggravato e rapina
Entra nel vivo il processo a carico di Dana Mihaela Nicoletta Chita, badante rumena di 28 anni, accusata di omicidio volontario aggravato e rapina. Questa mattina, davanti i giudici della Corte di Assise di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara, sono comparsi altri sei testimoni chiamati a deporre dal sostituto procuratore Chiara Bisso. I testi, tutti familiari della vittima, hanno risposto in aula alle domande delle parti sopratutto sulle abitudini del congiunto deceduto.
L’imputata, una badante originaria della Romania, è accusata di aver ucciso Michelangelo Marchese, 89enne di Palma di Montechiaro trovato cadavere all’interno del suo appartamento in via Pietro Attardo con mani e piedi legati l’11 luglio 2020. Le indagini, condotte sul campo dai carabinieri della Compagnia di Licata – guidati dall’allora comandante Francesco Lucarelli, oggi trasferito ai Ros di Palermo – si sono fin da subito concentrate sulla donna che era stata pure sentita subito dopo il delitto. Di Marchese non si avevano notizie da alcuni giorni così sono intervenuti i Vigili del Fuoco appositamente giunti da Licata. Quando hanno aperto la porta d’ingresso il cadavere di Marchese era insanguinato e presentava mani e piedi legati.
La svolta nelle indagini si ha con il ritrovamento dell’auto della vittima in possesso di un pregiudicato di Canicattì che ha confermato la circostanza che la donna, dopo l’omicidio, lo avesse contattato per far sparire la macchina. Chita, secondo quanto ricostruito dall’accusa, dopo aver compiuto la rapina e ucciso l’uomo avrebbe lasciato la casa a soqquadro fuggendo con l’auto della vittima. Il processo riprenderà il prossimo 4 novembre con l’audizione del medico legale. L’imputata è difesa dall’avvocato Angelo Asaro. La parte civile è rappresentata dagli avvocati Giuseppe Fabio Cacciatore e Vito Cangemi.