Armi e droga a Favara, martedì gli interrogatori di garanzia
La Procura di Agrigento, con il sostituto procuratore Paola Vetro, aveva chiesto la cattura di tutti
Si svolgeranno martedì mattina, davanti il gip del tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, gli interrogatori di garanzia delle quattro persone raggiunte da misura cautelare nell’ambito dell’operazione “Mosaico-bis”- eseguita dalla squadra mobile guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi – che ipotizza un traffico di droga e di armi tra Favara, Agrigento e Canicattì in prosecuzione della nota inchiesta che ha fatto luce sulla lunga scia di sangue tra la Sicilia e Liegi. Martedì mattina, dunque, saranno interrogati Gerlando Russotto, 32 anni di Favara; Stefano Di Maria, 30 anni di Favara; Luigi Deriù, 37 anni di Favara, e Antonino Sortino, 27 anni di Favara. I primi tre si trovano attualmente agli arresti domiciliari mentre a Sortino è stato applicato l’obbligo di dimora nel comune di Favara. I quattro sono difesi dagli avvocati Salvatore Virgone e Salvatore Cusumano.
Sono 26 in tutto gli indagati. La Procura di Agrigento, con il sostituto procuratore Paola Vetro, aveva chiesto la cattura di tutti (domiciliari solo per le donne coinvolte) ma il gip ha accolto solo parzialmente disponendo solo 4 misure cautelari. L’indagine, cristallizzata tra il 2018 ed il 2021, ipotizza un traffico di sostanze stupefacenti e di armi principalmente a Favara e rappresenta la naturale prosecuzione dell’ormai nota inchiesta “Mosaico” che fece luce su una lunga scia di sangue tra la Sicilia e il Belgio. L’attività degli agenti della squadra mobile ha portato alla luce un altro segmento investigativo grazie a pedinamenti e intercettazioni disposte proprio nell’ambito dell’operazione Mosaico.


