Agrigento

Blitz a Girgenti Acque, 8 fermi e 92 indagati: in manette i capi delle società

I nomi dei fermati: Marco Campione, Gian Domenico Ponzo, Calogero Patti, Calogero Sala, Pietro Arnone, Piero Angelo Cutaia, Francesco Barrovecchio e Igino Della Volpe

Pubblicato 3 anni fa

Ancora un terremoto all’interno dell’ormai ex Girgenti Acque. La Procura di Agrigento ha emesso un provvedimento di fermo a carico di otto persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale ed altro. Tra gli indagati figurano imprenditori, professionisti, politici di rilievo nazionale, funzionari pubblici con responsabilità di vertice e appartenenti alle forze dell’ordine. L’operazione è stata denominata ‘Waterloo'”.

I fermati sono: Marco Campione, 60 anni, ex presidente di Girgenti Acque; Pietro Arnone, 58 anni, amministratore unico di Hydortecne; Calogero Patti, 53 anni; dipendente di Girgenti Acque;Angelo Piero Cutaia, 51anni, direttore amministrativo di Girgenti Acque; Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale Girgenti Acque; Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico Hydortecne; Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione Girgenti Acque; Igino Della Volpe, 63 anni, membro del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque.

Si tratta di un provvedimento di fermo, clamoroso, eseguito stamattina su ordine della Procura della Repubblica di Agrigento (aggiunto Salvatore Vella e sostituti Antonella Pandolfi, Sara Varazi e Paola Vetro) coordinata da Luigi Patronaggio ed ha portato alla cattura di otto persone, ossia il gruppo dirigente di Girgenti acque con in testa l’ex patron Marco Campione. Il provvedimento urgente, motivato dal rischio altissimo di fuga degli indagati, segue a ruota un provvedimento di chiusura delle indagini preliminari inviato due mesi fa al Gip del Tribunale di Agrigento con contemporanea richiesta di una trentina di misure cautelari. Richiesta che ancora oggi attende le decisioni del Gip impegnato nella valutazione di una mole spaventosa di atti che racchiudono l’intera storia della società che per più lustri ha gestito la distribuzione dell’acqua in quasi tutta la provincia di Agrigento.

Nella stessa inchiesta compare inoltre l’ex prefetto di Agrigento, Nicola Diomede destituito dall’incarico con provvedimento del Ministro degli interni non appena venne fuori la notizia dell’indagine. Complessivamente sono un centinaio le persone sottoposte ad indagine che è nata quasi dieci anni fa.

LE INDAGINI

La Procura di Agrigento ha disposto il fermo di 8 componenti del disciolto consiglio di amministrazione e dirigenti di Girgenti Acque spa per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la P.A. , l’ambiente, la fede pubblica e il patrimonio. Agli indagati sono state altresì contestate diverse ipotesi di corruzione, abuso in atti di ufficio, falso in bilancio, inquinamento ambientale, truffa ed altro. Le indagini articolatesi in quasi 4 anni sono state svolte dai cc. del R.O. di Agrigento, dal NOE di Palermo, dalla DIA sezione operativa di Agrigento e dalla GDF – NEPF di Agrigento, coordinati dal Proc. Capo dott. Luigi Patronaggio e dal Procuratore Aggiunto dott. Salvatore Vella.Le investigazioni, che si sono avvalse di penetranti attività di intercettazioni di comunicazioni e di consulenze tecniche in materia contabile ed ambientale, hanno disvelato una potente azione di lobbying e la creazione di un vasto sistema di corruttele volto ad eludere i controlli degli enti preposti. Falsi in bilancio ed un sistema di accentramento degli appalti in capo alle imprese del presidente del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque, Campione Marco , hanno permesso allo stesso di operare in regime di monopolio con relativi guadagni. L’ omissione della dovuta attività di depurazione delle acque, ha creato un danno ambientale da quantificare. L’ illecito addebito agli utenti dei relativi costi non sostenuti, completano un quadro probatorio eterogeneo e complesso.Oltre agli 8 soggetti fermati sono indagate complessivamente 84 persone per 50 delle quali la Procura si appresta a notificare avviso di conclusione delle indagini preliminari. Si attende ora la convalida del GIP e l’ emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere come richiesto dalla Procura

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