Canicattì, omicidio Vinci: 30 anni per Daniele Lodato
Sentenza confermata anche in Appello: trent’anni di carcere per Daniele Lodato, 34 anni di Canicattì, condannato in primo grado alla massima pena (30 anni) con rito abbreviato dal Gup Alfonso Malato, accusato di avere ucciso a coltellate al culmine di una lite fuori un pub, Marco Vinci, giovane di Canicattì. Il giudice, al termine del […]
Sentenza
confermata anche in Appello: trent’anni di carcere per Daniele Lodato, 34 anni
di Canicattì, condannato in primo grado alla massima pena (30 anni) con rito
abbreviato dal Gup Alfonso Malato, accusato di avere ucciso a coltellate al culmine
di una lite fuori un pub, Marco Vinci, giovane di Canicattì. Il giudice, al
termine del processo di primo grado, ha rimodulato l’originario capo di
imputazione e non ha contestato l’aggravante della premeditazione condannando
Lodato anche al risarcimento danni in favore dei genitori costituiti parte
civile e patrocinati dall’avvocato Santo
Lucia, con una provvisionale di 100 mila euro ciascuno immediatamente
esigibile.
Il
procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna.
Lodato,
si è sempre difeso dicendo di aver reagito dopo essere stato picchiato.
La
storia. Era il sabato tra la notte del 16 e 17 giugno del 2017 quando, in
seguito ad un diverbio, Daniele Lodato, 33 anni di Canicattì, colpisce
mortalmente con alcune coltellate l’addome di Marco Vinci, 22enne suo
compaesano. Il ragazzo rimane a terra in una pozza di sangue in piazza San
Domenico davanti gli occhi dei suoi amici e dell’insegnante che, proprio pochi
minuti prima, aveva cercato di difendere dalle insistenze di Lodato davanti ad
un pub. E’ stata proprio lei a chiamare i soccorsi ed allertare le forze
dell’ordine che, in poco tempo, arrestavano Daniele Lodato.