Agrigento

Capitale della Cultura, Agrigento si presenta alla giuria: “Ponte tra nord e sud”

Agrigento presenta la candidatura ed è la prima tra città finaliste ad essere stata audita a Roma

Pubblicato 1 anno fa



Al via questa mattina le audizioni dei progetti delle dieci città finaliste per la selezione della Capitale italiana della Cultura 2025. Agrigento è stata la prima ad illustrare la candidatura, nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, davanti la giura presieduta dal presidente Davide Maria Desario e composta da 7 esperti del mondo della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Franco Miccichè che guida la delegazione agrigentina composta, tra gli altri, anche dal progettista Roberto Albergoni, il presidente del Consorzio Ecua NenèMangiacavallo, la professoressa Viola e la fondatrice di Farm Cultural Park, Florinda Saieva. Presente anche il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Galvagno. Il verdetto è atteso il 4 aprile.

“Con Agrigento Capitale della cultura si realizzerebbe un ponte culturale per la porzione del mondo tra nord e sud e non soltanto dell’Europa – ha dichiarato Nenè Mangiacavallo –  Non un ponte tra un nord ricco e un sud povero ma tra civiltà diverse che per millenni si sono confrontate e scontrate. Agrigento presenta delle testimonianze di questa stratificazione e alcune di queste sono state offerte al mondo come patrimonio dell’umanità.”

“Credo realmente in Agrigento e nelle sue potenzialità – dice il presidente dell’Ars Galvagno – l’unica città siciliana che oggi è in finale. Sono qui per dare testimonianza e forza ad Agrigento. Agrigento è già capitale di tutte le culture e dell’accoglienza. Sono qui per essere collaborativo e cercare di creare tutte le condizioni per far si di poter migliorare questo progetto. Non ci faremo intimorire da nessun articolo di giornale perché sappiamo e conosciamo la libertà nello scegliere quello che per noi rappresenta un riconoscimento molto importante.”

Sul palco anche la testimonianza della professoressa Viola, universitaria agrigentina che lavora a New York: “Sono un’agrigentina che per studio prima e lavoro poi si è trasferita in America. Sono una goccia nel mare, una diaspora agrigentina nel mondo.Faccio parte di una Agrigento che risiede in tanti continenti del mondo. Mi sono sentita chiedere “ma tu vieni da New York per sostenere Agrigento?” Si. Forme di scambio e arricchimento. La proposta di Agrigento, incentrata su mobilità di persone e idee, parla anche alle comunità all’estero investendo di significati culturali le straordinarie bellezze del territorio. Il logo è un viaggiatore che testimonia l’emigrazione. Il progetto è una piattaforma anche per visite di studenti e universitari. 

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