Agrigento

Esami sulle armi sequestrate a Massimino: “Sono funzionanti”

Sono cominciati gli accertamenti sulle armi sequestrate ad Antonio Massimino, considerato dagli inquirenti il nuovo boss di Agrigento, finito in manette lo scorso febbraio in seguito ad un blitz eseguito dai carabinieri in una villa a Villaggio Mosè dove fu arrestato anche il nipote. I militari dell’Arma in quell’occasione, tenendo sotto controllo Massimino, trovarono ben […]

Pubblicato 5 anni fa

Sono cominciati gli accertamenti sulle armi sequestrate ad Antonio Massimino, considerato dagli inquirenti il nuovo boss di Agrigento, finito in manette lo scorso febbraio in seguito ad un blitz eseguito dai carabinieri in una villa a Villaggio Mosè dove fu arrestato anche il nipote.

I militari dell’Arma in quell’occasione, tenendo sotto controllo Massimino, trovarono ben occultate una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa e caricatore inserito, due penne pistola, altre duecento munizioni e una rilevatore di frequenze.

Gli esami, disposti dal sostituto procuratore della Repubblica Gloria Andreoli, si svolgono presso il laboratorio di biologia di Messina e già hanno dato un primo esito: “Le armi sono perfettamente funzionanti”. Il prossimo passo sarà quello di effettuare accertamenti biologici e di prelievo di eventuali tracce di dna.

Dopo l’arresto di Massimino e del nipote, meno di un mese più tardi, scattò il blitz della Direzione Investigativa Antimafia “Kerkent” che sgominò la presunta associazione al cui vertice si pone proprio il 51enne di Agrigento già coinvolto nelle inchieste Akragas e San Calogero.

Intanto il legale Salvatore Pennica, difensore dei Massimino, ha annunciato che nelle prossime ore chiederà che Gerlando Massimino -attualmente in carcere – venga posta agli arresti domiciliari.

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