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Favara, soldi spariti da ufficio postale: arrestata coppia e maxi sequestro a ex impiegato (vd)

Dopo quasi otto anni si scrive la parola fine all’incredibile storia che ha visto protagonista un ex dipendente postale  infedele di Favara – Pasquale Di Stefano – che, nel corso del tempo, avrebbe sottratto oltre 500 mila euro dai conti correnti facendo  poi perdere le tracce. Per tutto questo tempo, però, aveva alle calcagna i […]

Pubblicato 5 anni fa

Dopo quasi otto anni si scrive la parola fine all’incredibile storia che ha visto protagonista un ex dipendente postale  infedele di Favara – Pasquale Di Stefano – che, nel corso del tempo, avrebbe sottratto oltre 500 mila euro dai conti correnti facendo  poi perdere le tracce. Per tutto questo tempo, però, aveva alle calcagna i militari della Tenenza di Favara e della Guardia di Finanza che, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto Chiara Bisso, sono riusciti a chiudere il cerchio.

Alll’ex dipendente, Pasquale Di Stefano, 62 anni, oggi sono stati sequestrati 537 mila euro. Ma non è finita qui. I carabinieri, inseguendo l’ex dipendente infedele (licenziato da Poste nel marzo 2018), hanno arrestato anche una coppia di favaresi – Annamaria Stagno, 43 anni, originaria di Favara e il coniuge Umberto Nocito, 37 anni, originario di Messina, entrambi residenti nel Catanese – che, capito l’escamotage, aveva estorto a più riprese 250 mila euro al 63enne.

A quest’ultimo gli inquirenti, su provvedimento di dell’autorità giudiziaria, hanno sequestrato ben 9 immobili, alcuni rapporti bancari, 3 rapporti assicurativi e 2 automezzi.

Il modus operandi prendeva le mosse proprio dalla selezione di clienti particolarmente anziani e vulnerabili, i quali, dietro pressante consiglio dell’ex impiegato 62enne, gli lasciavano sostanzialmente in custodia i propri libretti di risparmio, cedendo altresì alla lusinga della proposta di accedere a buoni fruttiferi, il cui contenuto era poi sistematicamente oggetto di prelievi e rimborsi non autorizzati. In un caso, per esempio, uno dei due buoni fruttiferi consigliati (da 2500 euro cadauno) era, in realtà, semplicemente una fotocopia, la cui cifra è stata poi fatta sparire.

La complessa vicenda va ad intrecciarsi poi con la condotta tenuta da una coppia attualmente residente nel catanese (la donna 43enne originaria di Favara ed il coniuge 38enne originario di Messina), la quale, essendo venuta a conoscenza di particolari imbarazzanti della vita privata dell’impiegato, a più riprese, dietro la minaccia di rendere pubbliche situazioni sconvenienti, ha estorto, tra il 2016 e il 2017, ben 250 mila euro all’impiegato 62enne, il quale, con tutta probabilità, ha attinto l’ingente somma versata a più riprese, dai 573 mila euro accaparrati nel tempo. Ed è proprio la denuncia per estorsione presentata dall’impiegato, quando già era oggetto di pressanti indagini da parte dei Carabinieri, ad aver consentito ai militari di ricostruire l’intera vicenda estorsiva e di far scattare, questa mattina, gli arresti domiciliari a carico della coppia catanese, su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Agrigento, Dr.ssa Alessandra Vella, e su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Dr.ssa Chiara Bisso.

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