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Green Pass falsi venduti su Telegram, sgominata banda

Perquisizioni in tutta Italia

Pubblicato 2 anni fa

Promettevano, via Telegram, a numerosissimi ‘clienti’ di fornire green pass autentici, muniti di codici QR perfettamente idonei a superare i controlli imposti dalle norme vigenti. I Finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche hanno concluso un’importante operazione di contrasto al fenomeno delle truffe del ‘green pass’, identificando gli ideatori e materiali esecutori dell’illecita attività.

L’indagine, coordinata dalla Procura i Milano, ha consentito di individuare e perquisire diversi cittadini italiani in Veneto, in Liguria, in Puglia e in Sicilia, amministratori degli account Telegram, che assicuravano l’autenticità del green pass grazie a una presunta complicità di personale sanitario garantendo agli utenti la formula ‘soddisfatti o rimborsati’. I truffatori richiedevano il pagamento del titolo rigorosamente in criptovalute. Smascherati i membri dell’organizzazione criminale, i truffatori hanno immediatamente ammesso le proprie responsabilità.

I finanzieri hanno ricostruito completamente la rete della clientela e sottoposto a sequestro i profitti illeciti in criptomoneta. Bitcoin ed Ethereum erano quelle preferite. Determinante, infatti, è stato il rinvenimento sui numerosi device degli indagati – sequestrati prima e analizzati poi – di fotografie di documenti di identità e tessere sanitarie di numerosi soggetti, referti attestanti la negatività ai tamponi naso-faringei, attestazioni false di compiacimento di clienti per i green pass contraffatti e, soprattutto, chat da cui emerge, in maniera eloquente, il subdolo modus operandi adottato dall’organizzazione criminale. 

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