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Hotspot, Villa Sikania e sbarchi “pilotati”: terminato vertice in Procura

Il procuratore Patronaggio ha riunito le forze dell'ordine della provincia ed esaminato la "questione Lampedusa"

Pubblicato 4 anni fa

E’ terminato nel pomeriggio il vertice voluto e organizzato dal procuratore capo Luigi Patronaggio sulla spinosa “questione Lampedusa”. L’isola, ormai da giorni, è teatro di continui sbarchi – in alcuni casi “pilotati” – e la cui regia sembra essere quella di una ben struttura organizzazione criminale.

Nel corso della riunione, insieme ai vertici delle forze dell’ordine agrigentine, si è fatto il punto sull’ultimo maxi sbarco di 539 persone, alcune delle quali con evidenti segni di tortura. Come detto, l’ipotesi investigativa privilegiata è che a manovrare queste situazioni possano esserci dei professionisti delle tratte che – servendosi di scafisti – organizzerebbero i viaggi con destinazione le coste agrigentine. In tal senso gli sforzi verranno “condivisi” anche con la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e con indagini internazionali.

Durante il vertice si è discusso del perenne sovraffollamento e del rischio sanitario all’Hotspot di Lampedusa. Nel vallone di contrada Imbriacola, sede del centro, dove ci sono le vasche di laminazione s’e’ creata una fogna a cielo aperto, motivo per il quale Legambiente aveva presentato un esposto in Procura denunciando “un gravissimo caso di degrado e di inquinamento ambientale”. Spettera’ ai carabinieri del centro Anticrimine e natura di Agrigento verificare che vi siano anche rischi per la salute pubblica. Perche’ fra i reflui fognari finiscono anche i liquami di chi e’ affetto da Covid-19, da difterite e, in passato, anche da tubercolosi. Nelle prossime settimane, verra’ effettuato – nell’ambito dell’inchiesta aperta subito dopo l’esposto di Legambiente – un sopralluogo mirato.

Altra questione affrontata le continue fughe di migranti, in stato sorveglianza sanitaria anti-Covid, dal centro d’accoglienza Villa Sikania di Siculiana.

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