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Inchiesta Cuffaro: l’intreccio tra politica, imprenditoria e sanità che porta a Licata 

L’inchiesta che ha travolto l’ex governatore Totò Cuffaro lambisce anche Licata. C’è traccia di rapporti “pericolosi” tra politica, sanità e imprenditoria

Pubblicato 1 ora fa

Lo diciamo fin da subito e con le dovute cautele. La vicenda che stiamo per raccontare non ha (almeno per il momento) avuto risvolti giudiziari e non necessariamente ce ne saranno. Ma l’inchiesta che ha travolto l’ex governatore Totò Cuffaro, sul quale pende una richiesta di arresto insieme ad altre diciassette persone che in qualche modo avrebbero fatto parte del suo “comitato di affari”, lambisce anche Licata. Ancora una volta, verrebbe da dire.

La Città del Faro, infatti, negli ultimi tempi è stata al centro di diverse inchieste giudiziarie in cui il rapporto tra politica, imprenditoria e sanità non sempre è stato “sano”. Non andando molto indietro nel tempo – era il 2019 – le inchieste Assedio-Halycon fecero luce sul ruolo di un consigliere comunale e dipendente dell’Asp, Giuseppe Scozzari, che andava a braccetto con il capomafia locale Angelo Occhipinti. Su Licata (e non soltanto) si è acceso negli scorsi mesi il faro della procura di Agrigento nell’inchiesta “Appalti e mazzette” con politici, imprenditori e burocrati indagati in quello che gli inquirenti ipotizzano essere un “sistema” in grado di pilotare appalti a suon di tangenti.

Anche nella maxi indagine dei carabinieri del Ros, che vede nell’ex presidente della Regione Cuffaro il protagonista assoluto, c’è traccia di rapporti “pericolosi” tra politica, sanità e imprenditoria. Giochi di potere e di equilibri in cui Cuffaro avrebbe fatto valere la sua “forte capacità di influenza nel settore della sanità” e, in questo caso, in quella di Agrigento. Il protagonista di questa vicenda è un politico locale licatese, sanitario, distintosi nelle ultime tornate elettorali per gradimento in termini di voti. L’ipotesi degli investigatori è che vi sia stata una specie di contropartita tra le parti: lo spostamento in una sede più gradita al sanitario/politico (dall’ospedale di Agrigento a quello di Licata) in cambio dell’appoggio politico alla Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro e Carmelo Pace. Le indagini, in effetti, dimostrano come entrambe le circostanze si siano puntualmente avverate con il passare del tempo. Il cambio di sede (ma anche di reparto) diventa realtà così come il sostegno e la candidatura con ottimi risultati. Il tutto con l’intermediazione di alcuni imprenditori locali “vicini” all’ex governatore. Un fatto che non è passato inosservato ai carabinieri del Ros.

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Grandangolo Settimanale N. 40 - pagina 1

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