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Italia in zona rossa nei festivi e prefestivi dal 21 dicembre al 6 gennaio

si potranno ospitare anche due amici (+figli minori, disabili, non autosufficienti).

Pubblicato 3 anni fa

Varato dal il decreto di Natale, che prevede misure restrittive su tutto il territorio nazionale nel periodo festivo per evitare una pericolosa impennata dei contagi. Sono solo tre articoli che scelgono una linea di rigore, visto anche gli ultimi dati del monitoraggio dell’epidemia della cabina di regia che tornano a segnalare anche un aumento dell’indice di trasmissibilità.

Un report che sul rischio di Natale è stato netto e ha dato man forte alle posizioni di rigore avvertendo che “le aumentate mobilità e interazione interpersonale tipica della socialità di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di Sars-CoV-2” e “un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre”. Uno scenario da evitare a qualunque costo specie in vista della campagna vaccinale anti-covid. Il periodo della stretta – così come stabilisce l’articolo 2 del dl – va dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, compresi.

E si stabilisce che nei giorni festivi e prefestivi “sull’intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020”, ovvero le norme previste per le aree di massima gravità e livello di rischio alto, lo scenario di tipo 4. Quindi il 24 dicembre, il 25 Natale, il 26 Santo Stefano, il 27 domenica, il 31 dicembre, il 1 gennaio, il 2 gennaio, domenica 3 gennaio, il 5 gennaio, il 6 gennaio, tutta l’Italia sarà in zona rossa, 10 giorni di lockdown; con spostamenti vietati sia in entrata e uscita che all’interno, salvo che per situazioni di necessità, salute, comprovate esigenze lavorative, negozi chiusi se non generi alimentari e prima necessità, sospese attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), consentito però asporto e domicilio fino alle 22.

Negli altri giorni il 28, 29, 30 dicembre 2020 e il 4 gennaio 2021 si applicano le misure previste per le zone arancioni (di cui all’articolo 2 del medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020), ma “sono altresì consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”. Per regolare gli spostamenti di casa in casa, evitare assembramenti o feste e diminuire le interazioni ma anche consentire un minimo di socialità, il decreto prevede espressamente che “durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. Quindi una deroga è stata prevista al nucleo familiare convivente, ed è saltata anche la limitazione ai congiunti: si potranno ospitare anche due amici (+figli minori, disabili, non autosufficienti).

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