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L’alleanza tra i clan di Porto Empedocle e Villaseta, 17 indagati 

Chiuse le indagini sull’ultimo blitz dei carabinieri che ha fatto luce sulle alleanze tra i due clan: in 17 rischiano il processo

Pubblicato 1 ora fa



La Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di 17 persone coinvolte – a vario titolo – nell’ultimo blitz dei carabinieri contro le cosche di Villaseta e Porto Empedocle e su un vasto traffico di stupefacenti. Il provvedimento – firmato dai pm Claudio Camilleri, Giorgia Righi e Luisa Bettiol – anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. La vicenda è legata al blitz scattato cinque mesi fa quando i militari dell’Arma fermarono 14 persone. Le accuse sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, detenzione illegale di armi. L’inchiesta fece luce anche su due attentati a colpi di kalašnikov avvenuti ai danni di un negozio di frutta ad Agrigento (15 dicembre 2024) e di un panificio a Porto Empedocle (18 giugno 2025)

In diciassette rischiano adesso di finire a processo: si tratta di James Burgio, 33 anni, di Porto Empedocle; Pietro Capraro, 40 anni, di Agrigento; Salvatore Carlino, 35 anni, di Canicattì; Antonio Crapa, 54 anni, di Favara; Stefano Fragapane, 33 anni, di Agrigento; Vincenzo Iacono, 48 anni, di Porto Empedocle; Gaetano Licata, 42 anni, di Agrigento; Salvatore Lombardo, 37 anni, di Favara; Agostino Marrali, 29 anni, di Porto Empedocle; Salvatore Prestia, 45 anni, di Porto Empedocle; Simone Sciortino, 23 anni, di Agrigento; Calogero Segretario, 30 anni, di Agrigento; Cristian Terrana, 32 anni, di Agrigento; Alessandro Trupia, 37 anni, di Agrigento; Andrea Sottile, 27 anni, di Agrigento; Antonio Guida,19 anni, di Agrigento; Danilo Barbaro, 40 anni, di Agrigento. 

Nel collegio difensivo gli avvocati Salvatore Cusumano, Salvatore Pennica, Carmelita Danile, Giuseppe Barba, Calogero Vetro, Amanta Carlino, Davide Casà, Rosario Fiore, Giuseppe Caltanissetta, Salvatore Butera, Giacomo Cortese.

L’inchiesta ipotizza l’esistenza di due gruppi – uno a Villaseta e uno a Porto Empedocle – in grado di dettare le regole nel traffico di stupefacenti. Ai vertici dei due clan – e per questo è contestata l’aggravante di essere promotori – ci sarebbero stati Pietro Capraro e Gaetano Licata, sul versante di Villaseta, e James Burgio e Salvatore Prestia per gli empedoclini. L’inchiesta – che si colloca nel tempo alla fine del 2024 – fotografa prima le tensioni tra i clan di Villaseta e Porto Empedocle e, in seguito, una pace raggiunta con la costituzione di un vero e proprio cartello. L’accordo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, prevedeva la spartizione delle piazze di spaccio (Agrigento e Porto Empedocle) con lo stupefacente acquistato dalle due consorterie a seconda del territorio di competenza.

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