Licata, Paolo Greco lascia il carcere a va ai domiciliari
Greco è stato condannato lo scorso 2 febbraio, insieme al padre, a 7 anni di reclusione per usura
I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, accogliendo l’istanza avanzata dall’avvocato Giovanni Castronovo, hanno disposto la sostituzione della misura cautelare in carcere – con quella dei domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico – nei confronti di Paolo Greco, 25 anni di Licata. Greco è stato condannato lo scorso 2 febbraio, insieme al padre, a 7 anni di reclusione per usura e un episodio di estorsione. Secondo il tribunale, alla luce del verdetto, il quadro delle esigenze cautelari sarebbe mutato con un ridimensionamento del pericolo di inquinamento probatorio e che dunque i domiciliari appaiono come misura idonea.
L’accusa aveva dato parere negativo a tale provvedimento. Paolo Greco fu arrestato in una prima occasione dagli agenti del commissariato di Licata per aver esploso colpi di arma da fuoco con una “scacciacani” modificata a pallini di acciaio al loro indirizzo. In primo grado fu condannato a 12 anni mentre in appello la pena fu ridotta a 5 anni e 4 mesi in quanto fu escluso il tentato omicidio. Successivamente fu nuovamente arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento, insieme al padre, a margine di un’attività investigativa su un giro di usura ed estorsioni a Licata. In questo caso la condanna in primo grado fu di 7 anni mentre al padre vennero inflitti 12 anni.