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Livatino, associazione contro la Regione: “La casa non è in vendita”

"Non si può calpestare la volontà del padre del giudice" dice l'associazione

Pubblicato 4 anni fa

Casa Livatino non è in vendita! Non si può calpestare la volontà del padre del giudice assassinato!” Alla dichiarazione del proprietario si accoda l’Associazione Casa Giudice Livatino, che si dice indignata nell’apprendere dai social network che la Regione Siciliana acquisirà la casa natale del Beato Rosario Angelo Livatino. L’immobile è stato donato dal papà del giudice Livatino all’attuale proprietario, Giuseppina Rosita, che danni se ne prende cura ed è stata sempre aperta e fruibile a terzi gratuitamente per tenere viva la memoria di Livatino.

Come gestori e custodi siamo onorati che la Regione Sicilia abbia posato lo sguardo su Casa Livatino, volendola inserire nella rete delle case museo della regione, ma ci aspettiamo che contribuisca alla nostra opera per far ancor più conoscere la figura del Magistrato Martire e per diffondere la sua eredità morale radicata su principi di fede e giustizia“, continuano nella nota L’Associazione Casa Giudice Livatino. Siamo disponibili a dialogare con la Regione Sicilia che invitiamo a venirci a trovare per conoscere la nostra realtà, ma ci opporremo al trasferimento di proprietà affinché sia rispettata la volontà di chi è stato privato del suo unico figlio, e noi come associazione intendiamo diffondere la conoscenza del Beato preservando la dimora che lo ha accolto per tutta la sua vita e pertanto intrisa della sua essenza”.

 Ieri, la Giunta regionale ha deciso di inserire l’immobile di particolare interesse storico-culturale nella “Rete delle case museo” per valorizzare la casa dove il magistrato, assassinato dalla mafia nel 1990 e proclamato Beato il 9 maggio dello scorso anno, ha trascorso la propria vita: qui, è, infatti, possibile rinvenire e apprezzare importanti testimonianze del vissuto quotidiano di questo integerrimo servitore dello Stato e della Fede Cristiana che ha sempre connotato il suo agire, fino all’estremo sacrificio. Con la delibera la giunta regionale si è dato mandato al dipartimento dei Beni culturali e dell’identità siciliana di compiere gli atti necessari e al dipartimento regionale tecnico di determinare il valore dell’immobile

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