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Messina Denaro, altri 4 indagati: c’è anche la maestra Laura Bonafede

La maestra ha incontrato l'allora latitante due giorni prima dell'arresto in un supermercato

Pubblicato 1 anno fa

Dopo l’arresto di Emanuele Bonafede e della moglie Lorena Lanceri, in cella per favoreggiamento nell’ambito delle indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro, la procura di Palermo, che sta cercando di ricostruire la rete di fiancheggiatori del capomafia, ha disposto perquisizioni nelle abitazioni di quattro persone: si tratta di Laura Bonafede, cugina di Emanuele Bonafede, figlia del boss di campobello Leonardo, la maestra che fino a due giorni prima dell’arresto ha incontrato il boss allora latitante e che con lui aveva una fitta corrispondenza, dell’imprenditore agricolo Gaspare Ottaviano Accardi, della moglie, Dorotea Alfano e di Leonarda Indelicato. Le loro abitazioni sono state perquisite dai carabinieri su disposizione dei pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova e Gianluca De Leo. Anche loro sarebbero indagati per favoreggiamento personale e procurata inosservanza della pena.

 L’operazione e’ stata portata avanti dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani. Nell’ordinanza il gip fa riferimento anche alla “lettera-diario” che Laura Bonafede, celandosi sotto lo pseudonimo di “cugino”, e dunque parlando di se’ al maschile, aveva scritto tra il 29 novembre 2022 e il 13 gennaio 2023 (tre giorni prima dell’arresto del capomafia), annotando accuratamente giorno ed ora di ciascuna annotazione, e indirizzata a Matteo Messina Denaro. Sull’insegnante del plesso Catullo dell’Istituto comprensivo ‘Capuana-Pardo’ di Castelvetrano, la Regione ha gia’ assicurato che l’Ufficio scolastico regionale di Sicilia, “come concordato”, acquisira’ tutte le informazioni necessarie che “consentiranno di mettere in atto gli opportuni provvedimenti per ribadire un concetto fondamentale, e cioe’, che nel mondo della scuola non e’ ammessa alcuna ambiguita’ ne’ tanto meno complicita’ con la mafia. Sono mondi inconciliabili”.

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