“Nido d’argento”, tangenti e corruzione: in tre patteggiano, Di Giovanni all’abbreviato
Altri otto imputati, compreso l’ex super dirigente ed ex capo della polizia locale di Agrigento Gaetano Di Giovanni, hanno scelto la via del rito abbreviato
Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha ratificato il patteggiamento di tre degli undici coinvolti nell’inchiesta sulla cooperativa “Nido d’Argento” e su un giro di tangenti e corruzione. L’accordo, dopo l’ok arrivato dalla Procura, riguarda il presidente della coop Giuseppe Gaglio (4 anni e 4 mesi) e i suoi due collaboratori più stretti: Massimiliano Terzo (4 anni) e Francesco Chiavello (2 anni e 11 mesi). Altri otto imputati, compreso l’ex super dirigente ed ex capo della polizia locale di Agrigento Gaetano Di Giovanni, hanno scelto la via del rito abbreviato e compariranno in aula il prossimo 20 novembre.
L’inchiesta dei carabinieri di Palermo su un giro di mazzette a pubblici ufficiali in cambio di appalti. Gaglio è indubbiamente il personaggio chiave dell’intera indagine. Secondo l’impianto accusatorio, aveva escogitato un piano accurato per vincere il maggior numero di appalti e assicurarsi puntualità dei pagamenti dei servizi sociali commissionati. Anche il reperimento delle risorse necessarie per il pagamento delle tangenti era è affidato a meccanismi rodati, messi a punto dal presidente della coop e dai suoi uomini per evitare la tracciabilità delle operazioni illecite. I fondi neri da distribuire ai pubblici ufficiali per i loro servizi erano costituiti da soldi versati da Gaglio ai suoi stretti collaboratori con bonifici con causali fittizie, poi restituito in contanti, dalla riscossione in nero, tramite i referenti locali della cooperativa, dei proventi delle attività di consulenza effettuate, o dai ricavi delle numerose attività svolte dalla Nido D’Argento.
La provvista veniva poi distribuita ai pubblici ufficiali corrotti. Tra questi, secondo l’accusa, anche l’ex super dirigente del comune di Agrigento Gaetano Di Giovanni che avrebbe favorito l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti (per un totale di 204.051 euro) alla società Medea controllata da Gaglio e dei servizi socio-assistenziali nei comuni di Santa Elisabetta e di Agrigento (per un importo complessivo di 89.355) alla Nido D’Argento, in cambio di 7mila 500 euro in tre tranche.