Agrigento

Omicidio colposo, assolti 4 medici del reparto di ortopedia di Agrigento

La vicenda scaturiva dal decesso di un empedoclini

Pubblicato 3 anni fa

Il gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto l’assoluzione – perché il fatto non sussiste – nei confronti di quattro medici del reparto di ortopedia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento: si tratta di Giovanna Callea, Giuseppe Tulumello, Santo Rapisarda e Salvatore Pinella. Erano accusati di omicidio colposo per “avere procurato il decesso dell’empedoclino Michele Di Stefano, ricoverato a seguito di una frattura al femore derivante da un sinistro stradale”. 

Ai medici del reparto di ortopedia del Nosocomio agrigentino, sulla base della Consulenza Tecnica disposta dal Pubblico Ministero, anche a seguito di autopsia, si contestava in particolare di non avere tempestivamente diagnosticato un infarto intestinale che, secondo le perizie di parte, poteva essere contrastato e risolto con un intervento chirurgico entro le 24 ore. Per tale motivo il giudice Franceso Provenzano aveva disposto l’imputazione coattiva non accogliendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura.

Tutti gli imputati, rispettivamente assistiti dall’avvocato Angelo Farruggia per Giovanna Callea, l’avvocato Pier Luigi Cappello per Giuseppe Tulumello, gli avvocati Salvatore Pennica e Alfono Neri per il Santo Rapisarda, e l’avvocato Eugenio Longo per Salvatore Pinella, avevano scelto la definizione del giudizio con il rito abbreviato.

In accoglimento delle richieste dei difensori, che nel corso delle rispettive discussioni avevano evidenziato l’assenza di qualsivoglia colpa dei medici, il Gup, Stefano Zammuto, al termine della camera di consiglio, ha assolto tutti i sanitari con la più ampia formula assolutoria, perché il fatto non sussiste.

Già nel corso del processo, in accoglimento della eccezione avanzata dalla difesa dell’imputata Giovanna Callea, era stata disposta l’esclusione dal processo degli eredi del defunto, che avevano tentato di costituirsi parte civile, nonostante il consistente risarcimento già conseguito dalla Compagnia Assicurativa.

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