Apertura

Operazione “Green finger”, 23 arresti: fiumi di cocaina ed hashish nelle piazze siciliane (vd e ft)

Nella mattina odierna personale della Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Palermo – Direzione distrettuale antimafia – diretta dal Procuratore  capo della Repubblica  Francesco Lo Voi, ha provveduto ad eseguire numerose misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Palermo,  nell’ambito di un’articolata attività d’indagine denominata “Green finger”, coordinata dal […]

Pubblicato 5 anni fa

Nella
mattina odierna personale della Polizia di Stato, su delega della Procura della
Repubblica di Palermo – Direzione distrettuale antimafia – diretta dal
Procuratore  capo della Repubblica  Francesco Lo Voi, ha provveduto ad eseguire numerose
misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Palermo,  nell’ambito di un’articolata attività
d’indagine denominata “Green finger”, coordinata dal Procuratore aggiunto
Salvatore  De Luca, nei confronti di 23
persone, indagate  a vario titolo per
reati in materia di stupefacenti.

Sono finiti n carcere Salvatore Drago Ferrante, 55 anni; Alessandro Longo, 36 anni; Alessandro Anello, 39 anni; Angelo Cacocciola, 41 anni; Tommaso Lo Verso, 41 anni; Giuseppe Faia, 33 anni; Francesco Antonino Fumuso, 52 anni; Giuseppe De Luca, 42 anni; Agostino Giuffrè, 55 anni; Giuseppe Bronte, 25 anni; Mohammed Essarrar, 63 anni; Tiziana Urso, 44 anni.

Sono
finiti, invece, agli arresti domiciliari per Leonardo Alfano, 28 anni; Giuseppe
Chiavello, 43 anni; Gaetano D’Amore, 38 anni; Gianfranco Di Benedetto, 29 anni;
Vincenzo Di Maio, 33 anni; Pietro Lo Duca, 31 anni; Sebastiano Lorefice, 42
anni; Roberto Pasca, 41 anni; Calogero Rio, 57 anni; Johnny Salerno, 24 anni;
Pasqualino Urso, 47 anni.

L’operazione
costituisce epilogo e risultato di un’articolata attività di indagine avviata
nel marzo 2015, convenzionalmente denominata “Green finger” che ha permesso di
ricostruire l’esistenza di due distinte associazioni a delinquere, capaci,
tramite diversi canali, di importare a Palermo ingenti quantitativi di
stupefacente del tipo cocaina ed hashish.

La
ricostruzione dei fatti accolta dal Giudice per le indagini preliminari è la
seguente: il primo sodalizio criminale era promosso da Salvatore Drago Ferrante
che, nonostante fosse sottoposto alla misura della detenzione domiciliare,
aveva creato un’associazione per delinquere finalizzata all’importazione di
cocaina da Buenos Aires con l’invio in quella città di corrieri

Drago
Ferrante veniva coadiuvato nelle molteplici attività organizzative da Giuseppe
Faia e da Tommaso Lo Verso che eseguivano le direttive del promotore per le
operazioni di importazione e trasporto della cocaina.

In tale
contesto Lo Verso partecipava all’organizzazione del trasporto di 3,150 kg di
cocaina, facendo da scorta al corriere, il quale prelevava lo stupefacente
proveniente dall’Argentina in Francia e lo trasportava in auto, venendo per
tali fatti arrestato nella località di Viry. 

Ed
ancora si è documentata un’altra trattativa per l’acquisto in Argentina di
un’altra partita di cocaina per un valore complessivo di 29.000€ .
Nell’occasione si recava in Argentina per l’acquisto Calogero Rio, ma
nonostante il pagamento della somma di denaro la partita di stupefacente non
veniva poi consegnata.

Peraltro,
si appurava in corso di indagini, come Salvatore Drago Ferrante attivasse un
nuovo canale di approvvigionamento di cocaina con un soggetto non identificato
in Ecuador e che anche in questa circostanza, dopo il trasferimento di una
somma di denaro necessaria per le prime spese, inviasse il Giuseppe Faia, per
fargli condurre di persona le fasi della trattativa poi non conclusasi.           

Del
secondo sodalizio criminale era promotore Francesco Antonino Fumuso che,
nonostante si trovasse costretto in regime di arresti domiciliari per altri
reati, costituiva un’associazione per delinquere ben ramificata sul territorio
nazionale, finalizzata all’importazione di ingenti quantitativi di hashish,
attraverso contatti con soggetti stranieri operanti sul territorio nazionale tra
cui Mohamed Essarrar marocchino, residente nelle Marche, responsabile dello
smistamento in Italia di ingenti quantitativi di tale sostanza stupefacente,
per conto di fornitori stazionanti in Marocco.

Facenti
parte dell’associazione erano anche Giuseppe Bronte, Giuseppe De Luca, Agostino
Giuffrè, all’epoca delle indagini latitante, che eseguivano le direttive
impartite dal Fumuso per le operazioni di importazione e trasporto della
sostanza e l’individuazione dei corrieri.

Operazione Green finger, 23 arresti

L’attività
dell’organizzazione era mirata all’approvvigionamento di ingenti quantitativi
di hashish che inizialmente venivano stoccati in un magazzino di Vicenza,
gestito da Giuseppe De Luca, che facendo spesso la spola tra Palermo ed il Nord
Italia, assicurava e gestiva l’invio a Palermo dei vari carichi di hashish,
organizzando anche l’operato dei vari corrieri.

Giuseppe De
Luca, nella realizzazione delle attività delittuose, poteva contare
nell’hinterland milanese sulla collaborazione di Agostino Giuffrè.

La
sostanza  stupefacente veniva così
acquistata e trasportata dalla provincia di Milano, da Vicenza o dalla provincia
di Alessandria verso Palermo. Al riguardo, si è documentato come  l’associazione criminale avesse acquistato 1000
kg circa di hashish da immettere a Palermo di cui complessivi 718 kg venivano
sequestrati. In particolare si intercettavano i seguenti carichi di ingenti
partite di hashish con conseguente arresto dei corrieri:

Il
7/9/2015  arresto a Palermo di Giuseppe Sinagra
e sequestro di 200 chili di hashish; il 12/11/2015 arresto a Palermo di Vincenzo
Gennaro e sequestro di 93 Kg. di hashish; il 20/1/2016 arresto a Termini
Imerese (Pa) di Antonio  Pillitteri e Melchiorre
Martini  e sequestro di 95 chili di
hashish; il 18/2/2016 arresto a Palermo di Daniele Boncimino e sequestro di 150
chili di hashish; il 28/4/2016  arresto a
Palermo di  Gaetano  D’amore e sequestro di 60 chili di
hashish;  il 2/5/2016 arresto a Vicenza
di Giuseppe De Luca con sequestro di 110 kg. di hashish; il 3.8.2016 arresto a
Palermo di Fabio Salerno  e conseguente
sequestro di 10 chili di hashish.

Si
ricostruiva anche il trasporto nel capoluogo siciliano di 204 kg di hashish che
De Luca, su indicazione del Fumuso, acquistava nei pressi di Alessandria. A
Palermo lo stupefacente sarebbe stato materialmente ricevuto e detenuto da Giuseppe
Bronte.

Le partite
di stupefacente acquistate dall’associazione erano destinate non solo a
rifornire la piazza di spaccio palermitana, ma anche a soddisfare le esigenze
in ambito regionale.

Si è documentato
che Giuseppe Bronte alienasse, per mezzo di corrieri che provvedevano al
trasporto, hashish a Pasqualino Urso ed Tiziana Urso e a Sebastiano Lorefice,
tutti residenti a Siracusa.

In tale
contesto, nell’agosto 2016, il corriere siracusano Fabio Salerno  veniva arrestato in flagranza di reato, a
Palermo, dove giungeva per ricevere dal Bronte 10 kg di hashish.

Infine, le
indagini consentivano di far luce su un separato contesto criminale che vedeva Alessandro
Longo ed il suo stretto collaboratore Vincenzo Di Maio effettuare cessioni di
stupefacenti di cocaina in favore di più clienti tra i quali Leonardo Alfano, Giuseppe
Chiavello, Jonnhy Salerno, Pietro Lo Duca, Alessandro Anello, Gianfranco Di
Benedetto, Angelo Cacocciola, i quali acquistavano per la successiva cessione a
terzi.

In tale
contesto,  il  22 aprile 2015, si perveniva all’arresto a
Partinico di Leonardo Alfano, con sequestro di 20 grammi di cocaina alienata da
Alessandro Longo. Quest’ultimo veniva arrestato il 18/7/2015  per detenzione di 600 grammi di cocaina.

Le
investigazioni consentivano d’individuare nel giugno 2015 anche una piantagione
indoor di cannabis in zona Giacalone con conseguente arresto di Domenico Scarantino
e  Giacomo Di Maio e  sequestro di 230 piante di cannabis.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *