Agrigento

Procura Agrigento apre inchiesta su cedimenti alla Scala Turchi (vd)

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta – a carico di ignoti – per inosservanza delle norme a tutela dei beni artistici, culturali ed ambientali sulla situazione nella Scala dei Turchi, a Realmonte, dove anche, negli scorsi giorni, si sono registrati cedimenti dal costone di marna bianca. Nei prossimi giorni in tanti saranno sentiti dalla […]

Pubblicato 4 anni fa

La
Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta – a carico di ignoti – per
inosservanza delle norme a tutela dei beni artistici, culturali ed ambientali
sulla situazione nella Scala dei Turchi, a Realmonte, dove anche, negli scorsi
giorni, si sono registrati cedimenti dal costone di marna bianca.

Nei
prossimi giorni in tanti saranno sentiti dalla Capitaneria di porto di Porto
Empedocle che ha ricevuto la delega da parte della Procura.

La Scala dei Turchi è uno dei tratti di costa più suggestivi della Sicilia sul litorale agrigentino e si sta sbriciolando. Massi e pietre sono venuti giù nei giorni scorsi a causa del maltempo. Il costone di marna bianca della Scala dei Turchi, candidato a diventare patrimonio dell’Unesco, infatti si sta sbriciolando. A lanciare l’allarme, documentando con foto e video, per i distacchi è stata l’associazione ambientalista MareAmico. E dopo questa nuova denuncia, la Procura di Agrigento, coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio, ha aperto un fascicolo d’inchiesta a carico di ignoti.

La Scala dei turchi si sta sbriciolando

“L’eccessiva cementificazione tutto
intorno ha modificato il normale deflusso delle acque meteoriche e poi
l’esagerata frequentazione dei luoghi ha fatto il resto
– ha
spiegato Claudio Lombardo, responsabile di MareAmico – Ormai sono anni che documentiamo l’abbandono di questo luogo. Urge una
programmazione e una seria gestione del sito con il contingentamento delle
presenze”.

Dopo questi
nuovi cedimenti, Lillo Zicari sindaco di Realmonte, nel cui Comune ricade la
Scala dei Turchi, ha firmato un’ordinanza di interdizione della zona ovest della
falesia. E lo ha fatto per
“scongiurare pericoli per la pubblica incolumità”. “Questa decisione

– ha assicurato Zicari – non limita la
fruizione del bene che rimane, quasi nella sua interezza, libero da
interdizioni”.
La zona chiusa sarà quella di Punta Majata.

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