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Qualità della vita: Parma al top, maglia nera a Crotone; Agrigento recupera ma…

Il rapporto registra quest'anno la scalata dei grandi centri urbani

Pubblicato 2 anni fa

La provincia di Parma conquista la vetta della classifica sulla qualità della vita, seguita sul podio da Trento e Bolzano. Tutte del Sud le ultime, secondo il Rapporto sulla Qualità della vita in Italia 2021 di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla 23esima edizione.

Quest’anno la maglia nera va a Crotone, preceduta da Napoli e Foggia (che era ultima lo scorso anno). A metà classifica Roma, che scivola al 54/mo posto (l’anno scorso era al 50/mo), seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita, che è Matera.

Il rapporto registra quest’anno la scalata dei grandi centri urbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27ma lo scorso anno e ora è quarta, Milano, che guadagna ben quaranta posizioni (dalla 45 alla quinta) e Firenze, da 31ma a sesta.

“Nella fase di uscita dall’emergenza pandemica, sono le grandi aree urbane del Centro-Nord che hanno mostrato la maggiore resilienza”, sottolinea il coordinatore della ricerca, Alessandro Polli, del dipartimento di Scienze sociali e economiche della Sapienza.

La Toscana conferma la sua presenza nelle posizioni di testa, dove figura con 5 province, dato immutato rispetto allo scorso anno, nell’ordine Prato, Pisa, Firenze, Grosseto e Massa-Carrara. Sempre per il centro-Italia, si piazzano nel gruppo di testa 4 delle 5 province marchigiane (erano 2 nella passata edizione), ad eccezione di Ancona.

L’Italia centrale attenua la sua presenza nel gruppo 2, dove figura con 7 delle sue 22 province, tre in meno rispetto alla passata edizione. Nel gruppo 2 si piazzano 18 province del nord-ovest (le province piemontesi non classificate nelle posizioni di testa, le analoghe province lombarde ad eccezione di Lodi, quelle liguri), 4 province del nord-est, con-tro le 3 dello scorso anno (Belluno e Vicenza in Veneto, Gorizia in Friuli-Venezia Giulia e Rimini in Emilia-Romagna), le citate 7 province del centro (le restanti province toscane, la due province umbre, Ancona nelle Marche). Inoltre, sono presenti nel gruppo 2 tre province dell’Italia meridionale e insulare, come nelle passate due edizioni (Teramo in Abruzzo, Campobasso in Molise, Nuoro in Sardegna).

Le 42 posizioni censite nei gruppi 3 e 4 comprendono come nelle passate edizioni quasi esclusivamente pro-vince dell’Italia meridionale e insulare, con l’eccezione di Lodi, che scivola nel gruppo 4. Con particolare riferimento al gruppo di coda, composto come lo scorso anno da 21 province, vi figurano nella quasi totalità province appartenenti all’Italia meridionale e insulare. Per l’Italia centrale, sono presenti nel gruppo di coda le 3 province laziali di Roma, Latina e Frosinone. Inoltre, si collocano in fondo alla classifica 4 delle 5 province campane (nell’ordine Benevento, Salerno, Napoli e Caserta); 3 delle 6 province pugliesi (Lecce, Barletta-Andria-Trani e Foggia); le 5 province calabresi; 5 delle 9 province siciliane (nell’ordine Messina, Catania, Palermo, Siracusa e Agrigento). A chiudere la classifica, come nelle due passate edizioni, Crotone.

Rispetto allo scorso anno, Agrigento risale nella classifica della qualità della vita di dieci posizioni piazzandosi al 95esimo lasciando la terzultima posizione su scala  nazionale. Un buon risultato, certamente, che tuttavia non toglie dai bassifondi della speciale graduatoria la nostra città che merita molto di più.

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