Apertura

Ravanusa, si fermano le ricerche: le lacrime e gli abbracci dei Vigili del Fuoco

Hanno scavato anche a mani nude per salvare quante più persone: pochi minuti fa le lacrime e gli abbracci

Pubblicato 2 anni fa

Da tre giorni non hanno smesso di scavare, anche a mani nude, con l’obiettivo di recuperare in vita le persone coinvolte nella tragica esplosione avvenuta sabato sera nel cuore di Ravanusa. Oltre centoquaranta Vigili del Fuoco, giunti da ogni parte, si sono fermati dopo 72 ore di lavoro e, una volta tolti i caschi, si sono lasciati andare tra lacrime di commozione e abbracci.

Un pianto frutto di quell’istinto di salvare quante più vite umane in situazioni del genere e che purtroppo non sempre si avvera. Il bilancio in questo caso è di nove vittime ma anche di due miracolosi salvataggi: Rosa Carmina e Giuseppa Montana, le cognate estratte vive dalle macerie, non si scorderanno mai dei loro angeli custodi apparsi tra cumuli di detriti e pietre. “Purtroppo solamente il primo giorno, nelle prime ore, siamo riusciti a recuperare vive due donne – ha commentato il comandante Giuseppe Merendino – erano dentro l’edificio che è crollato, ma si trovavano tra i due piani, in delle aree dove si è mantenuta una bolla d’aria, e questa è stata la loro fortuna”.

Tre giorni caratterizzati dagli istanti immediatamente dopo l’esplosione, con le fiamme ancora alte e vive, e il silenzio del giorno dopo in cerca di un grido d’aiuto di chi invece era rimasto intrappolato. Pochi minuti fa, dopo il ritrovamento degli ultimi due cadaveri, le lacrime e gli abbracci tra i colleghi sfiniti e provati. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *