Agrigento

Sentenze pilotate Consiglio Stato, arrestato l’ex giudice De Lipsis: è indagato anche nell’inchiesta su Girgenti acque

Sono in corso, su disposizione del gip di Roma Daniela Caramico D’Auria, misure di arresti domiciliari e perquisizioni per il reati di corruzione in atti giudiziari commessi in seno al Consiglio di Stato e al Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Sicilia. L’indagine è quella relativa a presunte sentenze pilotate presso palazzo Spada. Sono in […]

Pubblicato 5 anni fa

Sono in
corso, su disposizione del gip di Roma Daniela Caramico D’Auria, misure di
arresti domiciliari e perquisizioni per il reati di corruzione in atti
giudiziari commessi in seno al Consiglio di Stato e al Consiglio di Giustizia
amministrativa della Regione Sicilia.

L’indagine è quella relativa a presunte sentenze pilotate presso palazzo Spada. Sono in corso, su disposizione del gip di Roma Daniela Caramico D’Auria, misure di arresti domiciliari e perquisizioni per il reati di corruzione in atti giudiziari commessi in seno al Consiglio di Stato e al Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Sicilia. L’inchiesta sulle sentenze ‘aggiustate’ al Consiglio di Stato è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e seguita dal pm Stefano Rocco Fava. Gli accertamenti sono della Guardia di finanza della Capitale. Secondo quanto si è appreso i magistrati direttamente chiamati in causa nella complessa vicenda sono due ex giudici in servizio a Palazzo Spada o al Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia. L’accusa di corruzione in atti giudiziari viene dalle dichiarazioni rese dall’avvocato siciliano Piero Amara, finito in manette un anno fa con le accuse di associazione a delinquere per la commissione di reati quali il falso e la corruzione in atti giudiziari. Nei mesi scorsi diversi ex magistrati della giustizia amministrativa sono finiti travolti dall’inchiesta.

Uno degli ordini di custodia cautelare (domiciliari) riguarda l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa siciliano Raffaele Maria De Lipsis, accusato di corruzione. Avrebbe intascato una tangente per pilotare una delle tante sentenze che avevano come controparte clienti dell’avvocato Piero Amara, il grande regista del giro di verdetti aggiustati nell’ambito della giustizia amministrativa.Sempre ai domiciliari sono finiti il giudice del Consiglio di Stato Nicola Russo, già arrestato a marzo dello scorso anno con l’immobiliarista Stefano Ricucci, il deputato siciliano di Popolari e Autonomisti Giuseppe Gennuso di Siracusa (il provvedimento non è stato notificato perchè si trova all’estero) e Luigi Pietro Maria Caruso, ex consigliere della Corte dei Conti.

ll nome
di De Lipsis era stato uno dei primi a finire nel mirino dei pm di Roma e
Messina che da oltre un anno indagano sul giro di sentenze aggiustate nei
processi che riguardano la giustizia amministrativa. 

Secondo
gli inquirenti, insieme ad un altro ex presidente del Cga Riccardo Virgilio,
già finito agli arresti a febbraio dell’anno scorso, De Lipsis sarebbe stato
tra i giudici sui quali Amara e il suo socio di studio Calafiore ricorrevano in
favore dei loro clienti.

Rasffaele De Lipsis è attualmente indagato, insieme ad altre ottanta persone, nell’ambito della maxi-inchiesta della Procura di Agrigento su Girgenti acque.

La Procura
di Agrigento (procuratore aggiunto Salvatore Vella e dalle pm
Alessandra Russo e Paola Vetro) nel dicembre scorso, ha disposto il sequestro
di atti e documenti riguardanti i ricorsi amministrativi presentati nel corso
del tempo dalla Girgenti Acque – la società che gestisce il servizio idrico e
fognario in molti Comuni dell’Agrigentino, colpita da un’interdittiva antimafia
– al Tar di Catania, al Tar di Palermo e al consiglio di giustizia
amministrativa di Palermo. Il provvedimento, eseguito dal nucleo di polizia
economico-finanziaria della Guardia di finanza di Agrigento, tende ad accertare
le presunte responsabilità dell’ex presidente del Cga Raffaele De Lipsis.

L’ex
presidente del Cga Sicilia è stato anche nominato nel febbraio del 2017
nell’organismo di vigilanza di Girgenti Acque, un istituto di autocontrollo
creato dalla società per garantire trasparenza e regolarità. In
particolare, i magistrati ipotizzano che il giudice De Lipsis possa avere
condizionato e orientato le decisioni della giustizia amministrativa sulle
cause riguardanti Girgenti Acque.

De Lipsis è coinvolto anche nell’inchiesta della A. g. di Trapani sul gruppo Morace.

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