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Siculiana, revocata confisca beni e sorveglianza speciale a imprenditore

La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, in riforma al decreto del Tribunale di Agrigento del novembre 2017, ha disposto la revoca della sorveglianza speciale e della confisca beni nei confronti di Antonino Gagliano, 52 anni di Siculiana, condannato lo scorso dicembre a nove anni e sei mesi di reclusione per estorsione mafiosa […]

Pubblicato 3 anni fa

La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, in riforma al decreto del Tribunale di Agrigento del novembre 2017, ha disposto la revoca della sorveglianza speciale e della confisca beni nei confronti di Antonino Gagliano, 52 anni di Siculiana, condannato lo scorso dicembre a nove anni e sei mesi di reclusione per estorsione mafiosa ai danni di un costruttore. 

A Gagliano, oltre la condanna per estorsione, era stata applicata la sorveglianza speciale consistente nell’obbligo di dimora per tre anni e contestuale confisca di un terreno intestato alla moglie, di un cementificio e del compendio aziendale intestato al figlio. Tutti questi beni sono stati, dunque, restituiti. 

Secondo i giudici della quinta sezione penale Corte d’Appello, presieduta da Giacomo Montalbano, l’appello avanzato dalla difesa – rappresentata dagli avvocati Calogero Meli e Giovanni Rizzuti – è da accogliere. In particolare sarebbe venuta meno l’attualità della pericolosità sociale di Gagliano in quanto, dal 2015 ad oggi, non emergerebbero concrete manifestazioni in tal senso e la sola condanna per estorsione, seppur significativa, non dimostra una attuale pericolosità dello stesso.

Revocata anche la confisca dei beni in quanto “ai fini dell’applicazione della misura patrimoniale è sempre necessario un concreto accertamento incidentale intorno ai contenuti e alla datazione della pericolosità personale”. In sostanza non è stata dimostrata la correlazione tra acquisti e pericolosità.  

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