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“Tentarono di estorcere terreno per debito di droga”: in quattro chiedono il rito abbreviato

Hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei loro confronti dal sostituto procuratore della Repubblica Gloria Andreoli: si tratta di Michele Amato, 44 anni,  Antonino Chiazza, 49 anni, il cugino omonimo, Antonio Chiazza, 31 anni, accusati di tentata estorsione. Insieme a loro anche Giuseppe […]

Pubblicato 5 anni fa

Hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei loro confronti dal sostituto procuratore della Repubblica Gloria Andreoli: si tratta di Michele Amato, 44 anni,  Antonino Chiazza, 49 anni, il cugino omonimo, Antonio Chiazza, 31 anni, accusati di tentata estorsione. Insieme a loro anche Giuseppe Triglia, 36 anni accusato insieme ai primi due di spaccio di sostanze stupefacenti. 

Le difese dei quattro, rappresentate dagli avvocati Angela Porcello, Ninni Giardina, Calogero Montante, Santina Campo e Giovanni Lo Monaco, hanno anche chiesto l’esame degli imputati che compariranno in aula, davanti al gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, il prossimo 28 maggio. Effettuate anche diverse produzioni documentali come alcune perizie su determinate intercettazioni.

La vicenda principale è quella della tentata estorsione ai danni di un uomo di 48 anni che , temendo per la propria incolumità, ha deciso di varcare il portone della caserma dell’Arma, descrivendo ai militari la vicenda in cui era rimasto coinvolto. Non poteva più resistere alla paura di poter subire eventuali ritorsioni e così ha deciso di raccontare la sua storia ai Carabinieri. Ed infatti la vittima si era infilata proprio in una brutta situazione. Aveva acquistato, a credito, varie dosi di cocaina, per un valore complessivo di circa 2.000 euro ma non era più riuscito a pagare il debito contratto con i suoi fornitori, appunto Chiazza e Amato. 

I Carabinieri della Compagnia di Licata, compresa la gravità della situazione e considerato lo spessore criminale dei soggetti coinvolti, hanno fatto immediatamente scattare le indagini, sin da subito coordinate dal Pubblico Ministero della Procura Repubblica di Agrigento,  Andreoli, raccogliendo tutti gli elementi probatori necessari a chiarire la dinamica dei fatti. In particolare, i militari dell’Arma, con intercettazioni e pedinamenti, sono riusciti a documentare anche gli incontri e le richieste estorsive avanzate dai due soggetti, i quali erano perfino arrivati a pretendere la cessione di un terreno agricolo di proprietà della vittima del valore di circa 12.000 euro, a fronte del debito di 2.000 euro. Si torna in aula il 28 maggio.

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