Agrigento

Terremoto AICA, Siciliacque pignora i soldi: nei guai i comuni dell’agrigentino

Intanto il Sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro ha chiesto, urgentemente, il commissariamento di AICA in vista della stagione estiva

Pubblicato 23 ore fa

Si accende lo scontro giudiziario tra Siciliacque S.p.A., società che gestisce il sistema di approvvigionamento idrico all’ingrosso in Sicilia, e AICA – Azienda Idrica Comuni Agrigentini, gestore del servizio idrico integrato per gran parte deI quarantatre comuni della provincia di Agrigento. Il cuore del contendere è un debito di oltre 18 milioni di euro che, a seguito di una lunga vicenda legale, ha portato all’attivazione di un pignoramento da oltre 2,2 milioni di euro nei confronti di AICA, con coinvolgimento diretto di trenta Comuni agrigentini.

Tutto ha inizio con un decreto ingiuntivo del 2024, emesso il 30 aprile 2024 dal Tribunale di Palermo, che intimava ad AICA il pagamento della somma di 18.961.184,37 euro, oltre interessi e spese legali. Il provvedimento veniva notificato a maggio, ma AICA ha proposto opposizione, con l’apertura della causa civile la cui prima udienza si è tenuta lo scorso 4 dicembre.
A seguito di questa udienza, la Giudice Daniela Galazzi ha emesso in data 28 dicembre un’ordinanza di esecuzione provvisoria parziale, autorizzando Siciliacque ad agire per un importo di 2.280.721,73 euro.
Decorso il termine di dieci giorni senza che AICA abbia adempiuto al pagamento, Siciliacque ha avviato la procedura di pignoramento presso terzi. Nel mirino sono finiti i crediti che AICA vanta nei confronti dei Comuni serviti per le attività di captazione, adduzione, distribuzione dell’acqua, oltre ai servizi di fognatura e depurazione.

I Comuni coinvolti sono: Agrigento, Calamonaci, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Comitini, Favara, Grotte, Licata, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Naro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sciacca, Siculiana, Villafranca Sicula, Sant’Angelo Muxaro, Joppolo Giancaxio e San Biagio Platani.

Intanto il Sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro, ha inviato una lettera al presidente della Regione Renato Schifani, chiedendo il commissariamento di AICA per salvare il servizio idrico integrato. “Se questo meccanismo di riscossione forzata dovesse proseguire – scrive Cuffaro – AICA non sarebbe più in grado di pagare gli stipendi, garantire la manutenzione o assicurare la distribuzione dell’acqua, con gravi conseguenze sanitarie, ambientali e sociali. Si tratta di un’emergenza concreta e imminente: senza un intervento straordinario, la crisi economica dell’ente potrebbe trasformarsi in un collasso totale del servizio idrico per decine di comuni, con gravi ripercussioni sanitarie, sociali e ambientali. Riteniamo pertanto indifferibile il commissariamento dell’AICA da parte della Regione Siciliana, come misura necessaria a ristabilire la funzionalità e la trasparenza gestionale, a tutelare il diritto all’acqua dei cittadini e a garantire la sopravvivenza di un servizio pubblico vitale. È inoltre contraddittorio e inefficace promuovere la realizzazione di nuovi impianti di dissalazione – pur importanti – se non si garantisce la sopravvivenza e l’efficienza dell’ente che dovrebbe gestire la distribuzione dell’acqua. Le infrastrutture, conclude Cuffaro, per essere utili, necessitano di una governance solida, sostenibile e capace di operare con continuità. Confidando nella Sua sensibilità istituzionale e nel Suo impegno per la tutela dei servizi pubblici essenziali”.

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